Roma/Salerno, 11 ottobre 2024 – In occasione della 74a Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, che si celebra domenica prossima, 13 ottobre, è fondamentale riproporre ancora una volta, con forza ed incisività, il tema della sicurezza nei cantieri .
“Che questa giornata non rappresenta solo un momento di ricordo e commemorazione per chi ha perso la vita o per chi sul lavoro ha riportato menomazioni gravi – commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – ma un’opportunità vera per sensibilizzare l’opinione pubblica sull ‘importanza della prevenzione e della salute sul posto di lavoro misure ed in particolare nei cantieri, attraverso incisivi ed efficaci che non si traducano, come troppo spesso accade, in meri adempimenti burocratici o inutili raccolte di scartoffie e certificazioni. È il caso della tanto enfatizzata “patente a crediti”, ennesimo orpello che da questo mese grava sulle imprese: un ennesimo orpello che si sovrappone a certificazioni e qualificazioni, senza differenziare o favorire in alcun modo le aziende che più e meglio investono in sicurezza” .
I dati Inail – Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi sette mesi del 2024 sono state 350.823, in aumento dell’1,7% rispetto alle 344.897 dello stesso periodo del 2023, del 12,2% rispetto a gennaio-luglio 2021 e del 21,4% rispetto a gennaio-luglio 2020, e in rilasciato del 20,5% sul 2022 e del 7,4% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.
Tenendo conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento luglio 2024, e rapportando il numero degli infortuni denunciati a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia una incidenza infortunistica che passa da 1.635 denunce di infortunio ogni 100mila occupati Istat dal 2019 a 1.461 del 2024, con un calo del 10,6%.
Rispetto al 2023 la riduzione è dello 0,4% (da 1.467 a 1.461). A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano, per i primi sette mesi del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 292.849 del 2023 ai 295.159 del 2024 (+0 ,8%, che risente dell’aumento delle denunce degli under 15 dovuto anche all’estensione della tutela Inail nelle scuole da settembre 2023), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 52.048 a 55.664 (+6,9%).
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi sette mesi del 2024 all’Inail sono state 577, 18 in più rispetto alle 559 registrate nel pari periodo del 2023, otto in più rispetto al 2022, 22 in meno sul 2019, 139 in meno sul 2020 e 100 in meno sul 2021. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 2,59 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 2,40 del 2024 (-7,3%), mentre aumenta dello 0,8% rispetto al 2023 (da 2,38 a 2,40).
A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano per i primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 430 a 440, e di quelli in itinere, da 129 a 137.
L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 484 a 486 denunce mortali, l’Agricoltura (da 59 a 71) e il Conto Stato (da 16 a 20).
Sensibile l’incremento di decessi nel settore delle Costruzioni: 79 i casi registrati nei primi sette mesi del 2024, contro i 58 del 2023. Le morti sul lavoro sono state infine 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023), 32 nel Commercio (come nel 2023) e 22 nel Noleggio e servizi di supporto alle imprese (20 nel 2023), mentre il Trasporto e magazzinaggio registra 46 decessi denunciati contro i 61 del 2023.
Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), una parità al Centro (113 decessi in entrambi i periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia-Romagna (+21), la Sicilia (+17) e il Lazio (+9), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche e Piemonte (-6 ciascuna), Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Puglia (-5 ciascuna).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-luglio 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 520 a 530, sia a quella femminile, da 39 a 47.
Ulteriore dato rilevante: diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 456 a 447) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 79 a 98) e dei comunitari (da 24 a 32).
Il commento – “Vogliamo che questi dati – aggiunge il presidente di Federcepicostruzioni – rappresentino uno strumento di lettura del fenomeno al fine di individuare le strategie più efficaci per arginarlo: consapevolezza dei rischi, anche negli operai, prevenzione vera anche col ricorso a strategie ad alta tecnologia ed innovazione, controlli, ma soprattutto partecipazione di tutti alla sicurezza nei cantieri. La cultura della sicurezza – conclude il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – deve diventare una reale priorità a tutela innanzitutto della vita dei lavoratori, ma anche della produttività e dell’economia del Paese”.
“La sicurezza sul lavoro – conclude il presidente Lombardi – deve diventare una priorità per il Paese, con misure strutturate ed efficaci. Vanno concretamente sostenute e premiate le imprese che investono in sicurezza. Solo attraverso un impegno collettivo e coordinatore sarà possibile ridurre il numero di incidenti e dei decessi, promuovendo una cultura della sicurezza che protegge tutti: lavoratori, aziende, economia”.
Le strategie per la sicurezza di Federcepicostruzioni – Le strategie di Federcepicostruzioni in tema di sicurezza poggia su tre pilastri fondamentali:
1. Prevenzione. Occorre rafforzare le misure preventive, garantendo la piena applicazione delle normative esistenti e introducendo tecnologie innovative per il monitoraggio della sicurezza. Federcepicostruzioni si sta già muovendo in questa direzione, con un contratto di categoria che punta anche sull’intelligenza artificiale per il contenimento dei rischi.
2. Formazione. È necessario migliorare e aggiornare costantemente la formazione dei lavoratori, con corsi specifici su dispositivi di protezione e norme di sicurezza. Occorre sostenere le imprese che implementano i programmi formativi, premiando concretamente sul mercato quelle più attente sul versante della sicurezza.
3. Controlli e Sanzioni. I controlli nei cantieri e in altri settori ad alto rischio non vanno semplicemente “aumentati”, ma coordinati e slegati da procedure burocratiche e “scartoffie”. Il rispetto delle normative si garantisce anche attraverso un organico e strutturato programma di semplificazione e coordinamento tra i numerosi enti preposti ad effettuare controlli”.