NAPOLI – Turismo ferragostano da boom a Napoli, ma al di là di quello dei numeri, è mancato il soldout atteso. I turisti città continuano, nonostante tutto, ad essere di passaggio, e i dati del pernottamento la dicono lunga su quello che è l’andazzo. Non si può dire certo che è andata male, ma non si può dire neppure che c’è stato il pienone, quella è solo attività di propaganda delle politica imperante a Palazzo San Giacomo, ma i numeri sono impietosi rispetto alle certezze. Una certezza indiscutibile è sicuramente il fatto che la città ha ritrovato il turismo che merita, anche se è ancora molto poco rispetto a quella che potrebbe essere l’offerta globale di una capitale del Mediterraneo come Napoli. Per adesso resta lo scoglio del ‘turismo di transito’ che sta compromettendo il cosiddetto pacchetto Napoli. Capri, Costiera Amalfitana, Sorrento e Pompei restano ancora le mette di destinazione finale del turismo di massa, ma già il fatto che si debba inevitabilmente passare per Napoli ha acquisito nel tempo il suo fascino e quel plusvalore che mancava alla città. In molti pensano, compreso qualche economista di spessore, che l’offerta partenopei non sia all’altezza con il food che impera su cultura, artigianato, e e grandi tradizioni, rimarcando il fatto che Napoli sia solo un “prelibato peccato di gola”. Ma al di là della questione palato, per la quale non esistono criticità, sull’altro versante dell’offerta ve ne sono finanche troppe a partire dalla mobilità alla sicurezza, agli stessi servizi carenti se non a volte assenti. Insomma bisogna molto lavorare ancora per garantire alla città quella qualità nell’offerta globale che merita, senza fare troppo riferimento ai numeri e alle differenze che in questo ultimo periodo hanno suscitato polemiche mettendo a confronto realtà tanto diverse come Roma, Milano, Napoli, Firenze, Palermo e Venezia. Realtà completamente opposte l’una dall’altra con attrazioni individuali uniche che vedono in Roma la vera calamita mondiale del turismo con 29 milioni di visitatori all’anno. Certo non si può pensare che Napoli possa raggiungere quei numeri, anche in considerazione del fatto che non avrebbe dove mettere tanta gente, per cui bisogna gestire bene i 2 milioni di persone che preferiscono Napoli, garantendo loro servizi e qualità.