NAPOLI – Scienza, sport, giornalismo, spettacolo, settori diversi eppure tanto uguali, se ad accomunarli è lo stesso principio: la sinergia del team che ti fa trovare l’equilibrio e la perfetta fusione per raggiungere l’obiettivo prefisso.
Giunge alla quinta edizione “We in Action”, la nuova formula di convegno ideato e promosso dall’oncologo dell’Istituto dei tumori Pascale di Napoli, Paolo Ascierto, per parlare di oncologia non più soltanto in giacca e cravatta, ma mischiando saperi e conoscenze per trarre nuovi spunti e idee. Come per esempio parlare, in un meeting nato per essere di scienza, con Ciro Ferrara, il bomber del Napoli negli anni di Maradona. All’incontro è stato proprio il prof Ascierto a intervistarlo, a chiedergli come si fa il gioco di squadra, perché se si parla di squadra, non conta se la squadra gioca sul tappeto verde o sul tavolo operatorio. Ma anche, per esempio, parlare, in un meeting nato per essere di scienza, con Annalisa Manduca, giornalista televisiva con cui è stato affrontato il delicato tema della comunicazione tra medico e paziente, soprattutto durante le situazioni di crisi. Obiettivo del meeting, che si è svolto ieri e oggi al Royal Continental di Napoli: estendere l’esperienza del centro di eccellenza del melanoma del Pascale, primo al mondo per quanto riguarda la cura di questo terribile tumore della pelle, agli altri centri presenti sul territorio nazionale, ma facendolo in un modo completamente nuovo. <Giunto al suo quinto anno We in Action si conferma come momento di condivisione delle best practice – dice Ascierto – e importante occasione di aggiornamento scientifico, rinnovandosi con nuove tematiche, nuove professionalità e competenze: la gestione del team, gli elementi fondamentali per raggiungere il successo individuale e di squadra e la comunicazione media in un’epoca di costante cambiamento>.
I tumori cutanei sono in continuo aumento, la gente fa sempre meno prevenzione. Colpa spesso di cattive campagne di informazione. L’oncologo, numero uno nel mondo del melanoma, si affida così non solo ai medici che lavorano all’Istituto dei tumori di Napoli, ma anche a sportivi e a personaggi dello spettacolo per lanciare messaggi sulla prevenzione.