“Riteniamo che la crisi economica sia troppo grave e che non vi sia alcun motivo valido per non salvare il futuro degli italiani ed adottare un provvedimento che consenta di sanare la rata di ottobre entro la scadenza di novembre, non facendo neanche perdere altri soldi allo Stato.
Questa sarebbe una misura finalizzata a raccogliere fondi, considerando che molte persone aspettano questa notizia per pagare entrambe le rate senza decadere e rischiare gravi conseguenze . Inoltre, ci sono migliaia di contribuenti che hanno pagato in ritardo e che desiderano sapere se il ritardo della prima rata ne ha determinato la decadenza, rendendo inutile il pagamento della seconda rata.
Ricordiamo che nella maggior parte dei casi chi non ha pagato la rottamazione e decade, deve conseguentemente pagare l’intero debito in una soluzione unica, ma sappiamo anche che ciò è impossibile e potrebbe costare anche la vita a tanta gente oramai disperata .
Molti dei ritardi nei pagamento, inoltre, sono dipesi soprattutto da malfunzionamenti del sistema, probabilmente non dovuti a PagoPa, ma piuttosto a intermediari come banche, poste o altri soggetti abilitati, che hanno registrato dei “buchi”. Tuttavia, ciò non dovrebbe penalizzare il contribuente, che avrebbe il diritto di rivalsa anche se comprendiamo quanto possa essere complicato far valere tale diritto contro il fornitore del servizio che ha causato il ritardo, facendo perdere il beneficio della definizione agevolata per qualche giorno.
I numeri sono i seguenti: nella migliore delle ipotesi statistiche, se 3,8 milioni di italiani avessero aderito e se si volesse considerare uno scarto del 1%, si potrebbe presumere che 38.000 italiani non abbiano ricevuto l’avviso di pagamento della rottamazione. Sono stati lanciati numerosi appelli sui social e diversi rappresentanti di categoria hanno sollecitato un’attenzione a questa questione.
Il nostro approccio è di natura liberale. Chiediamo al socio Stato di aiutare a pagarlo . Sosteniamo l’eliminazione delle scadenze e la concessione della possibilità di affrontare la rata precedente entro quella successiva. Teniamo inoltre conto del fatto che a causa della pandemia mondiale e dei conflitti, i costi della benzina e delle spese quotidiane sono aumentati. Consideriamo la prima e la seconda rata, pari al 20% del debito rottamato, come una prova significativa per i portafogli degli italiani a distanza di 30 giorni” – E’ quanto dichiarato dall Avv Angelo Pisani, da Alessandro Bertoldi ed Ezio Stellato, rispettivamente, Presidente di noi consumatori e Direttore Esecutivo e componente del Comitato Scientifico e Advisor Fiscale dell’Istituto Milton Friedman.