NAPOLI – Una tre giorni quella del “Cultural Heritage in the 21st century” che ha riportato al centro del contesto internazionale la cultura e i suoi grandi valori di libertà, fraternità e pace. Una intuizione e conquista importante quella del ministro del governo italiano che grazie ai ministri Sangiuliano e Tajani ha riportato il Mezzogiorno d’Italia al centro dei riflettori che contano. “La grande manifestazione Cultural Heritage in the 21st century ha riportato Napoli sotto i riflettori internazionali – ha commentato Gianni Lepre, economista e consigliere del ministro Sangiuliano – come una delle capitali mondiali del sapere e della bellezza artistica e culturale”. IL noto economista che tra l’altro è presidente della Commissione Economia della Cultura dell’Ordine Nazionale dei Dottori Commercialisti ha poi continuato: “Queste tre giornate di cultura mondiale sono servite anche per fare il punto sulla città ospitante e sulle sue tante criticità. Ne ha piena consapevolezza il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, promotore della tre giorni Unesco, che contestualmente prova a sciogliere i nodi principali. Entrando nel dettaglio, una delle maggiori criticità per Napoli è costituita dal degrado del suo centro storico. Proprio l’Unesco aveva sollecitato, al riguardo, un intervento per rilanciarlo. Ne scaturì un piano di gestione, datato 2011, che non è stato mai portato a termine”. Ma alla storia recente segue poi quella di questi mesi ed il prof. Lepre ne sottolinea i passi: “Proprio per questa mancanza sostanziale, Il ministro ha deciso di seguire in prima persona la situazione, sollecitando il Comune all’adempimento di un dovere fondamentale per il pieno recupero della città. Napoli, ci ha ricordato Sangiuliano, è una grande capitale della cultura del Mediterraneo che tutto il mondo ci invidia”. Lepre ha poi concluso: “Non è dunque possibile continuare a ritardare interventi di riqualificazione del cuore antico della metropoli, vale a dire il biglietto da visita che la città offre alle migliaia e migliaia di turisti che continuano quotidianamente a visitarla, provenienti da ogni parte del mondo. E’ un dovere morale nei confronti della città di Partenope, ma soprattutto per li nostri figli”.