NAPOLI – “Il Terzo settore è il motore che fa muovere tutto. E’ la società civile che si organizza e non pensa solo a sé stessa ma si dà al bene comune. E’ connotato da tutti quegli enti che fanno attività di interesse generale, salvaguardia del territorio, il mondo del volontariato. Milioni di persone che in tutti questi anni hanno trainato il welfare sociale. Un settore fortemente impegnato per gli altri con caratteristiche molto particolari rispetto alle altre realtà europee. Dobbiamo far emergere la ricchezza che c’è nel nostro Paese e, sotto questo profilo, i commercialisti ci sostengono in questa missione attraverso una collaborazione reale e fattiva”. Lo ha dichiarato Chiara Tommasini, presidente di Csv Net (Associazione dei centri di servizio per il volontariato) e consigliere nazionale del terzo settore, nel corso del convegno “Economia sociale e Terzo settore: così cambia anche il mercato” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti ed Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.
Di impresa sociale ha parlato Antonella La Porta (consigliere delegato dell’Odcec di Napoli allo studio delle aziende non profit): “Il terzo settore è tutto ciò che produce utilità sociale. Quando parliamo di impresa sociale intendiamo proprio l’impresa sostenibile. L’utilità sociale, l’impatto verso l’esterno, la produzione di esternalità positive è il fine ultimo cui tendono tutte le imprese evolute. Quindi non ha più senso parlare di terzo settore bensì di economia civile. Napoli è stata la culla di questo processo con Antonio Genovesi”.
Sulla sinergia con i commercialisti si è soffermato Nicola Caprio (presidente del Csv Napoli): “Già da alcuni anni abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con i commercialisti partenopei per attivare un tavolo tecnico di collaborazione sulle nuove norme relative ai bilanci, alle modifiche statutarie per sostenere e favorire i diversi processi con i volontari e con gli enti. Le organizzazioni di volontariato continuano a crescere specie al Sud. Un processo da condividere con le istituzioni ripartendo da Napoli come traino per una innovazione dell’impegno del volontariato”.
Per Attilio De Nicola (presidente della commissione Terzo settore Odcec Napoli): “Il Terzo settore è un volano fondamentale per l’economia. Con la riforma si è passati da una disciplina frammentaria ad una molto organica. In questo percorso i professionisti devono avere competenze specifiche e tecniche per seguire gli enti in tutti gli aspetti. E’ stato creato un principio contabile ad hoc per la redazione dei bilanci oltre agli obblighi di trasparenza che sono elemento fondamentale. La fiscalità è il tassello mancante della riforma in attesa che l’Europa si esprima in merito”.
La ricchezza e la storia dell’economia civile italiana sono state al centro dell’intervento di Renato Briganti (professore associato di Diritto Pubblico all’Università Federico II di Napoli): “Il termine giusto, per citare Genovesi, è quello di economia civile oppure economia sociale, come l’Europa ci suggerisce. Abbiamo una tradizione in Italia molto antica se pensiamo alle cooperative o alle mutue dell’800 e a tutto quello che nel terzo settore italiano produce sia come welfare di comunità e servizi sociali che in termini di sussidiarietà orizzontale e diritti sociali”.
All’incontro sono intervenuti anche Raffaele Ianuario (consigliere dell’Odcec di Napoli), Mauro Sciarelli (professore ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università di Napoli Federico II), Marco di Maio (Ufficio Regionale del Runts Campania), Paolo Ricci (professore ordinario di Economia Aziendale all’Università degli Studi di Napoli Federico II), Paola Coppola (professore ordinario di Diritto tributario Università Federico II Napoli)