Si è tenuta ieri la trentatreesima edizione del convegno Telefisco, evento tanto atteso dai consulenti e professionisti, e la riforma parte proprio da quest’ultimi.
Evento iniziato con l’intervento del Viceministro all’economia Maurizio Leo, il direttore Agenzia Entrate Ernesto Maria Ruffini, il Presidente Nazionale dottori Commercialisti Elbano De Nuccio e Il Presidente dei consulenti del Lavoro Rosario De Luca.
Un confronto a tutto campo dove sono state sottolineate tutte le novità sulla manovra 2024 e le criticità che il paese vive e le opportunità che i contribuenti possono cogliere da queste nuove misure.
Tante le novità per le imprese, professionisti e persone fisiche. L’irpef è la madre di tutte le riforme e si punta alla sua riduzione.
Il direttore Ruffini ha elencato i numeri di debiti da saldare tra cartelle e avvisi che continuano a crescere nonostante le rottamazioni e gli stralci che si sono fatti in questi ultimi anni, il magazzino non si riduce; sono circa 163 milioni le cartelle, avvisi di addebito e di accertamento esecutivi emessi. Solo l’8,4% è la quota che ha la chance si essere ricuperata in quanto ci sono molti vincoli che limitano la riscossione, come quelli dell’impignorabilità della prima casa, limiti imposti sui beni strumentali, su salari e stipendi e tfr.
Tante sono le cartelle emesse nei confronti delle società, enti e persone fisiche tra cui anche artigiani, commercianti o liberi professionisti.
Le sanatorie hanno aiutato le imprese e famiglie ad affrontare gli ultimi anni di crisi dovuti anche dal covid e a far rimettere in piedi quest’ultime che erano ormai in ginocchio e che nonostante la pandemia c’è stata una buona propensione dei contribuenti a proseguire o iniziare il pagamento rateale.
Il Viceministro Leo ha valutato di rimettere in gioco la remissione in bonis a chi non ha potuto aderire alla rottamazione quater ma stop a chi decade dalla rottamazione perché non ha possibilità di rateizzare.
Ad aprile dopo i decreti attuativi l’agenzia delle entrate emanerà un provvedimento per aggiornare i requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso al regime e poi un altro provvedimento in cui saranno fornite le linee guida in virtù della delega. Ci sarà una banca dati che metterà, attraverso una consultazione semplificata, le risposte.
Secondo il Presidente De Nuccio, sia le cooperative compliance e concordato preventivo biennale richiedono un vero cambio culturale e il ruolo del professionista è cruciale in questo cambiamento e ad applicare gli strumenti messi in campo per i contribuenti.
Basterà inserire i dati in un software che elaborerà la proposta e sarà importante il ruolo del professionista nel valutare la convenienza e i prò e i contro della proposta.
Le cooperative compliance ossia strumento messo a disposizione dal fisco italiano per facilitare i rapporti con le attività che hanno un elevato grado di rischio intorno al versamento dei vari tributi allo Stato. Il Presidente De Nuccio dice che per redigere un tax control framework, che è un insieme di regole, procedure, strutture organizzative e presidi, volti a consentire la rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, ed occorrono buone conoscenze di formazione a fianco di funzionari e dirigenti dell’agenzia delle entrate per essere protagonisti tra i protagonisti.
Il calendario fiscale è fitto ed angoscia tutti i professionisti addetti ai lavori e in accordo con Agenzia delle Entrate e Ministero dell’economia e delle finanze e su proposta avanzata dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti la presentazione delle dichiarazioni dei redditi 2023 è slittata al 15.10.2024.
Molti sono stati i chiarimenti operativi sulle nuove misure e sul fatto che il concordato preventivo biennale non è un condono così come tutti pensavano che fosse.