Come al condannato a morte veniva concessa l’ ultima sigaretta prima dell’ esecuzione, così a Walter Mazzarri è stato…permesso (Sic!!)di dirigere l’ ultimo vero allenamento prima della sfida contro il Barcellona. Tutti già sapevano dell’ esonero, in primis il tecnico di San Vincenzo ma si attendeva l’ ufficialità dell’ accordo con Calzona per ufficializzare l’ esonero già in atto. Succede a Napoli,forse solo nella Napoli di De Laurentiis dove il surreale sovrasta spesso (troppo spesso n.d.r.) il reale. Calzona ha cominciato stamane a vivere il “suo” sogno, Mazzarri probabilmente ha finito definitivamente il suo, di buon allenatore. A nostro sommesso avviso il tecnico di San Vincenzo l’ aveva finito nel momento in cui, dopo due flop in carriera, aveva accettato l’ incarico di prendere il Napoli dopo la sciagurata e tracotante gestione di Garcia, sperando in una sua rivincita con l’ aiuto di una squadra da rigenerare mentalmente e fisicamente. E la squadra, liberatasi del francese, aveva avuto un sussulto d’orgoglio proprio a Bergamo nell’ esordio di Mazzarri, poi pian piano s’è spenta, non è stata più in grado di reagire, entrando in totale confusione confusa da un tecnico che “doveva” giocare un calcio che non gli apparteneva.
Era cambiato Mazzarri, troppo buono, arrendevole, quasi fanciullesco nelle sue conferenze pre e post partita. E la cosa s’è accentuata nelle ultime gare in panchina dove, inquadrato, era visibilmente sofferente con l’ ansia dipinta sul volto e quel dito costantemente in bocca a voler significare chissà cosa…
Dopo il pareggio contro il Genoa aveva capito già tutto ed aveva quasi implorato per giocarsi “l’ ultima occasione” contro il Barcellona. Non gli è stata data e quei fischi a fine gara, dopo un pareggio strappato al 90′ erano la conferma che anche i tifosi che pure l’ avevano accolto con simpatia e come il salvatore l’ avevano abbandonato. Era scritto… eppure il finale è stato peggio delle 15 partite vissute con sofferenza in panchina. ” L’ amico di famiglia” trattato come uno straccio ormai inutile. Il cinismo Aureliano è senza limiti, senza alcuna dignità per gli altri,amici o nemici che siano.
La domanda ora è: sono giusti e corretti i tempi di questo ribaltone? Per ADL, a nostro avviso, Calzona rappresenta l’ ultima ciambella di salvataggio prima del naufragio della stagione. Ci riuscirà il tecnico di Vibo? Con Sarri il suo rapporto professionale era fortissimo, con Spalletti era dietro a Domenichini e Baldini. L’ uomo è tenace, preparato, con le giuste ambizioni dopo il successo con la Slovacchia in tandem ad Hamsik. Ma l’ ex bandiera azzurra ha declinato l’ invito fattogli dal presidente ” amico” . Calzona ci proverà con Sinatti, altro ritorno gradito per una squadra ancora carente atleticamente, a risollevare la squadra e la classifica. È giusto che ci provi e gli auguriamo che ci riesca. Ma è penoso che la vicenda Mazzarri sia finita così, anche peggio di come finirono le storie con Sarri e Gattuso ma soprattutto quella di …promesse d’amore eterno con Ancelotti. Lui, l’ allenatore più vincente di tutti, fatto passare per “bollito”…Lui che in ritiro, ai giornalisti, aveva detto: “non sono qui per pettinare le bambole”, finito per essere pettinato da bambole e bambolotti viziati e arroganti. La storia si ripete ancora…fino a quando?