Agostino Ingenito, presidente nazionale Abbac: “E’ tecnicamente una Pasqua bassa e ciò determina incertezza per flussi turistici, condizionati dal ridotto periodo di vacanza, rincari e previsioni meteo, ma la nostra attenzione è rivolta soprattutto al periodo primaverile e ad un diverso approccio dei viaggiatori, rispetto al post pandemia ed al periodo straordinario del 2023, pesano, infatti, rincari, aumento tassi interesse, inflazione e destabilizzazioni ed una forte concorrenza tra i territori, che potrebbero determinare ridimensionamenti dei flussi, che potrebbero essere bilanciati dal turismo straniero rispetto a quello interno.
Napoli riuscirà in questo week end di Pasqua a raggiungere quasi il sold out nelle strutture ricettive, lo testimoniano le prenotazioni che stanno arrivando al last second nelle strutture ricettive. Tanti i viaggiatori sia perlopiù italiani che europei, più spagnoli e francesi, che hanno preferito il capoluogo regionale per trascorrere almeno due notti per visitare la città. C’è voglia di evasione e spensieratezza rispetto alle problematiche in corso, e tanti sono gli italiani che affolleranno Napoli e le aree limitrofe compreso area vesuviana e Campi Flegrei su cui non mancano diffidenze per il fenomeno bradisismo in corso. I rincari sulle tariffe aeree e ferroviari come pure il peso dell’inflazione su alcuni prodotti e servizi stanno determinando scelte più oculate dei viaggiatori italiani con una ridotta capacità di spesa. Rincari e inflazione meno percepita dai viaggiatori stranieri. Si spenderà in media dai 70 ai 130 euro per una camera ma non mancano offerte speculative con prezzi anche maggiorati. Più equilibrata l’offerta su Salerno città che potrebbe raggiungere il sold out, con il last second delle ultime ore. Bene la Costiera Amalfitana e la Penisola Sorrentina, che, in vista della normalizzazione turistica in corso, utilizzano questo periodo come test per la stagione. Non è infatti segnalato al momento il tutto esaurito, anche se non mancano picchi interessati di occupazione camere per Amalfi, Positano, Ravello, tra le più gettonate dagli ospiti stranieri e Sorrento per l’area sorrentina. Per questi territori come per le isole di Capri, Ischia e Procida peseranno molto gli spostamenti più escursionistici, fatto salvo le condizioni del meteo. Le aree interne risentono del calo dei flussi dei viaggiatori italiani ma si segnala occupazione camere in Sannio e Irpinia attorno al 60% , molto più significativo il dato di prenotazioni per agriturismi ed escursioni fuori porta.
“E’ indubbio l’eccezionale appeal della nostra regione, che sconta comunque un gap rispetto ai flussi di alcune regioni del Nord, come Veneto, Lombardia, Toscana, Trentino e Liguria, tuttavia l’importante snodo ferroviario e aereo sta consentendo di estendere la capacità ricettiva e i flussi turistici – dichiara Agostino Ingenito – Ecco perché auspichiamo che aldilà di spot in lingua italiana, utili ma non incisivi per un mercato interno, si lavori ad una più ampia strategia operativa per il turismo inbound. Occorre una migliore pianificazione strategica, competitivi servizi di accoglienza, migliore organizzazione degli enti locali su decoro, sicurezza e controllo antiabusivismo, e infrastrutture in grado di dare certezze di collegamenti spesso poco inclini a soddisfare la domanda turistica. Pesano in questo momento le difficoltà sulla linea ferroviaria storica Pompei Salerno con il blocco tra Nocera Inferiore e Salerno, gli scarsi collegamenti da Napoli e Salerno con le aree interne, come pure per la gestione della mobilità in periodi festivi troppo dipendenti da accordi sindacali che non consentono pianificazioni più a lungo termine”.