Gli agricoltori di Coldiretti Napoli si riuniscono domani pomeriggio a Liveri per l’assemblea di categoria. L’evento, inquadrato nell’ambito degli 80 anni dell’organizzazione agricola, riguarda oltre 50mila agricoltori della Coldiretti suddivisi in 96 assemblee nelle varie province italiane. L’appuntamento è fissato per le ore 18 nella Sala Consiliare del Comune di Liveri. La cittadina dell’area nolana è stata scelta come sede dell’incontro che vede protagonisti i vertici cittadini. I lavori si apriranno con i saluti del sindaco Raffale Coppola. Fra i temi della “giornata dell’orgoglio Coldiretti”, la raccolta firme europea per l’origine obbligatoria su tutti gli alimenti, le problematiche generate dalla fauna selvatica e la moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali. A prendere la parola saranno il direttore di Coldiretti Napoli Salvatore Loffreda, il presidente Valentina Stinga che approfondiranno alcuni dei temi all’ordine del giorno.
Sarà dedicato spazio alle “importazioni sleali”, al “falso made in Italy” e “alla richiesta di un piano invasi che, soprattutto in questo periodo storico, può e deve diventare un valido alleato contro i cambiamenti climatici”. Al centro degli incontri ci sarà la raccolta di firme “per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti” e “l’abolizione del codice doganale per l’origine dei cibi, che deve diventare una priorità”.
Ampio spazio sarà dedicato alle opportunità del Csr 23/27 ed ancora alle attività dei movimenti che vedono protagoniste le donne e i giovani. Ed ancora le opportunità dei mercati di Campagna Amica. La giornata di domani sarà l’occasione per rilanciare l’impegno a denunciare alle istituzioni e ai cittadini consumatori. Occorre restare dalla parte dei produttori agricoli che si impegnano ogni giorno a portare sulle tavole degli italiani le eccellenze dei territori e a fermare l’arrivo incontrollato di prodotti dall’estero.