ROMA – I tanti filo russi e fan sfegatati di Vladimir Putin non l’ammetteranno mai, ma l’Italia ad oggi non è più dipendente dal gas naturale siberiano. E’ ovvio che non fa comodo ammetterlo ne politicamente, ne per questioni di propaganda, visto che il redivivo Zar di tutte le Russia è pronto a bombardare tutto quello o quelli che esprimono un ‘niet’ categorico alla sua personale “macelleria sociale”. Intanto, però, per buona pace di tutti i convinti sostenitori pro Putin della guerra in Ucraina, l’Italia si è emancipata dal gas naturale russo e non avrebbe problemi con un pacchetto di sanzioni proposte dall’UE sul gas naturale liquefatto (GNL) che la Commissione europea sta considerando. Ne è convinto il ministro dell’Energia Gilberto Pichetto Fratin, che in una intervista resa qualche giorno fa ha sottolineato: “Abbiamo diversificato; abbiamo varie fonti e abbiamo i terminal di rigassificazione, quindi abbiamo una fornitura sufficiente per stare tranquilli,” ha aggiunto Pichetto Fratin. Così l’Italia “non ha motivo di opporsi a un processo di nuove sanzioni” sul GNL russo.