Secondo l’Osservatorio di Quattrozampeinfiera, c’è una netta crescita tra gli italiani nel sud Italia che preferiscono trascorrere le vacanze in compagnia dei propri animali domestici. L’indagine condotta su 4.000 visitatori della manifestazione Quattrozampeinfiera mette in luce che ben 91% dicono sì alla vacanza pet-friendly condividendo quindi le loro vacanze con il loro pet.
Il 9% che decide di lasciarlo a casa, si rivolge principalmente ai propri parenti (50%) per la gestione dello stesso nei giorni di assenza e solo il 33% affida il proprio animale ad una pensione, mentre il 17% paga un/una dog sitter.
In merito agli spostamenti, ben il 89% degli intervistati preferisce utilizzare la propria automobile, non più del 7% utilizza il treno e solo il 2% l’aereo e la nave sempre 2%. Il dato mette in luce la netta discrepanza tra regolamenti esistenti delle compagnie aeree e le reali esigenze sempre crescenti di chi viaggia con cane o gatto.
Risulta quindi più pratico l’utilizzo della propria automobile dove le norme di sicurezza sembrano meno stringenti rispetto ad altri mezzi di trasporto, nonostante le direttive riportate dal comma 6 dell’articolo 169 del Codice della Strada citi: “il trasporto degli animali domestici in automobile è concesso solo ed esclusivamente con trasportino (kennel), cintura di sicurezza (per cani e gatti di peso non superiore ai 40 chili) e rete divisoria”.
Secondo l’indagine, emerge invece che solo il 25% lo protegge con l’apposita cintura, non più del 31% sceglie il trasportino e solo il 20% utilizza la rete divisoria, contro il 23% che non utilizza alcuna protezione.
Sempre in merito alla sicurezza, il 47% degli intervistati non chiede consigli per l’organizzazione della villeggiatura, solo il 35% si rivolge al veterinario, mentre il 10% chiede consiglio ad amici, il 7% consulta siti personalizzati o pagine social e il 2% contatta esperti di settore.
È oltremodo rilevante la noncuranza rispetto alle protezioni agli agenti atmosferici. L’90% non utilizza protezioni solari, quali creme, spray, lozioni… e solo il 65% ripara le zampe del proprio pet dal calore del suolo o dal gelo della neve (l’73% di questi usa creme e il 27% le scarpette protettive).
E la meta preferita? Il mare, senza alcun dubbio.
Come emerge dai dati, oltre l’84% dei pet owner predilige destinazioni balneari, contro il 13% che opta per mete montane.
Le strutture più gettonate sono gli airbnb con il 45% delle preferenze, contro il 33% che opta per una sistemazione in hotel. Solo il 23% di pet owner sceglie il camping per le vacanze a misura di cane o gatto.
Quali sono i requisiti essenziali che non dovrebbero mancare in una struttura?
Secondo il 59% degli intervistati, risulta essenziale l’accesso illimitato a tutte le aree, il 50% richiede che siano presenti aree sgambamento, mentre il 51% reputa fondamentale la presenza del veterinario in struttura.
Sondando attentamente i desiderata degli intervistati, risulterebbero graditi accorgimenti come: un maggior numero di aree verdi, un kit di benvenuto per il pet e l’eventuale modo di segnalare la presenza di un pet in stanza, onde evitare situazioni spiacevoli.
Emerge inoltre che sugli arenili sarebbe utile inserire docce destinate ai pet, sacchetti deiezioni, appositi cestini e separatori tra gli ombrelloni.
In conclusione, l’indagine sottolinea l’importanza dell’implementazione di una maggiore pet-friendlyness dei mezzi di trasporto e delle strutture ricettive in generale per poter abbracciare un settore, come quello della pet-economy, in costante crescita esponenziale.
Risulta inoltre fondamentale promuovere una maggior attenzione nella programmazione del viaggio e della villeggiatura, una maggiore formazione verso le dotazioni di sicurezza e una più accurata attenzione nella protezione verso gli agenti atmosferici.
Il 9% che decide di lasciarlo a casa, si rivolge principalmente ai propri parenti (50%) per la gestione dello stesso nei giorni di assenza e solo il 33% affida il proprio animale ad una pensione, mentre il 17% paga un/una dog sitter.
In merito agli spostamenti, ben il 89% degli intervistati preferisce utilizzare la propria automobile, non più del 7% utilizza il treno e solo il 2% l’aereo e la nave sempre 2%. Il dato mette in luce la netta discrepanza tra regolamenti esistenti delle compagnie aeree e le reali esigenze sempre crescenti di chi viaggia con cane o gatto.
Risulta quindi più pratico l’utilizzo della propria automobile dove le norme di sicurezza sembrano meno stringenti rispetto ad altri mezzi di trasporto, nonostante le direttive riportate dal comma 6 dell’articolo 169 del Codice della Strada citi: “il trasporto degli animali domestici in automobile è concesso solo ed esclusivamente con trasportino (kennel), cintura di sicurezza (per cani e gatti di peso non superiore ai 40 chili) e rete divisoria”.
Secondo l’indagine, emerge invece che solo il 25% lo protegge con l’apposita cintura, non più del 31% sceglie il trasportino e solo il 20% utilizza la rete divisoria, contro il 23% che non utilizza alcuna protezione.
Sempre in merito alla sicurezza, il 47% degli intervistati non chiede consigli per l’organizzazione della villeggiatura, solo il 35% si rivolge al veterinario, mentre il 10% chiede consiglio ad amici, il 7% consulta siti personalizzati o pagine social e il 2% contatta esperti di settore.
È oltremodo rilevante la noncuranza rispetto alle protezioni agli agenti atmosferici. L’90% non utilizza protezioni solari, quali creme, spray, lozioni… e solo il 65% ripara le zampe del proprio pet dal calore del suolo o dal gelo della neve (l’73% di questi usa creme e il 27% le scarpette protettive).
E la meta preferita? Il mare, senza alcun dubbio.
Come emerge dai dati, oltre l’84% dei pet owner predilige destinazioni balneari, contro il 13% che opta per mete montane.
Le strutture più gettonate sono gli airbnb con il 45% delle preferenze, contro il 33% che opta per una sistemazione in hotel. Solo il 23% di pet owner sceglie il camping per le vacanze a misura di cane o gatto.
Quali sono i requisiti essenziali che non dovrebbero mancare in una struttura?
Secondo il 59% degli intervistati, risulta essenziale l’accesso illimitato a tutte le aree, il 50% richiede che siano presenti aree sgambamento, mentre il 51% reputa fondamentale la presenza del veterinario in struttura.
Sondando attentamente i desiderata degli intervistati, risulterebbero graditi accorgimenti come: un maggior numero di aree verdi, un kit di benvenuto per il pet e l’eventuale modo di segnalare la presenza di un pet in stanza, onde evitare situazioni spiacevoli.
Emerge inoltre che sugli arenili sarebbe utile inserire docce destinate ai pet, sacchetti deiezioni, appositi cestini e separatori tra gli ombrelloni.
In conclusione, l’indagine sottolinea l’importanza dell’implementazione di una maggiore pet-friendlyness dei mezzi di trasporto e delle strutture ricettive in generale per poter abbracciare un settore, come quello della pet-economy, in costante crescita esponenziale.
Risulta inoltre fondamentale promuovere una maggior attenzione nella programmazione del viaggio e della villeggiatura, una maggiore formazione verso le dotazioni di sicurezza e una più accurata attenzione nella protezione verso gli agenti atmosferici.
Date 2024
Milano, 5 e 6 ottobre
Torino, 9 e 10 novembre
Date 2025
Roma, 8 e 9 febbraio
Padova, 8 e 9 marzo
Napoli, 12 e 13 aprile
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