Se fosse ancora vivo il partigiano Antonio Amoretti, di sicuro avrebbe fatto un appello alla “resistenza” per impedire il degrado crescente e senza fine dei giardini di Piazza Quattro Giornate. È sempre lì la targa di marmo con sopra inciso “giardini Antonio Amoretti ultimo partigiano delle quattro giornate di Napoli “, circondata da immondizia e degrado. Con lui “resistono” ancora pochi anziani che giocano a carte, ragazzini che non sanno dove andare e almeno lì si siedono, pochi cani a passeggio con l’area cani che non è più tale ma una striscia di terreno con recinzione ; non ci sono bambini perché portarli lì a giocare in quello schifo è un rischio e le mamme se ne guardano bene. Erbacce secche dappertutto, piante e fiori zero, immondizia ovunque, vialone pedonale sottostante le tribune inibito da oltre un anno.
Che senso ha affidare le aiuole cittadine a negozi, ditte, se poi non se ne prendono cura? Un altro fallimento!
Questo lo scenario che abbiamo di fronte. Con il Parco Mascagna chiuso (chissà fino a quando) ed i giardini di Piazza quattro giornate in queste condizioni,
non ci accontentiamo di fare solo “Resistenza”, caro Antonio! Vogliamo reagire e combattere quanto più il nostro avversario si nasconde e si difende con armi micidiali: indifferenza, burocrazia ed impunità.
Comitato San Martino