NAPOLI – La Bagnoli dei miracoli sembrava destinata ad essere solo un ricordo, considerato il flop bonifica dell’ex Italsider, e la rimozione fantasma della colmata a mare che tante polemiche politiche e istituzionali ha generato negli ultimi 20 anni. Nonostante ciò, quasi in sordina, proprio nel quartiere di Bagnoli si verificherà un mezzo miracolo. Ovviamente “miracoli” per modo di dire, anche in considerazione del fatto che per decenni si sono realizzate operazioni di bonifica e impiantate alcune strutture, come il Parco dello Sport, rimaste poi di fatto inutilizzate. Ora, invece, apre il cantiere di un piano imprenditoriale che risale al primo decennio del secolo: il Polo Tecnologico Ambientale. “L’idea era vincente, tanto da resistere a distanza di più di tre lustri” – commenta Gianni Lepre, economista e presidente della Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli. “Il Green – ha poi continuato Lepre – è ancora una strada maestra per l’impresa moderna e i promotori del Polo hanno contribuito a modernizzarne il concept, puntando sulla ricerca nei settori dell’energia e della sostenibilità. In questo però, e in attesa di approfondire i contenuti, l’auspicio di tutti è che l’investimento privato per la nuova Bagnoli parta col piede giusto”. Il noto economista che tra l’altro è consigliere del ministro della Cultura Sangiuliano ha poi concluso: “È fondamentale che la progettualità e le iniziative che troveranno attuazione negli spazi finalmente liberati per la riconversione dell’area, siano di qualità e produttivi in termini economici e occupazionali, e questa è l’unica base solida sulla quale poter costruire la promozione e l’innovazione dell’intera area”.