Inaugurazione mostra “Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente” a Pechino: Presidente Meloni: “il viaggio di Marco Polo sull’antica Via della seta, non solo un viaggio fisico, soprattutto culturale, di idee, di scoperte, appunto di conoscenze.” “Se Marco Polo ha fatto conoscere la Cina agli occidentali, Matteo Ricci ha aiutato il popolo cinese ad aprire il proprio orizzonte, a capire l’Europa e l’Occidente.” “Marco Polo è stato uno degli italiani più grandi di tutti i tempi. È stato un uomo che nella sua esistenza epica ha costruito ponti tra Occidente e Oriente e ha influenzato per secoli la visione che noi europei e occidentali abbiamo avuto dell’Asia, particolarmente della Cina. Perché quella di Marco Polo, come recita il titolo di questa mostra, non è stato solamente un viaggio fisico attraverso l’antica Via della seta, ma è stato soprattutto un viaggio culturale, un viaggio di idee, un viaggio di scoperte, un viaggio appunto di conoscenze.” Così la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento per l’inaugurazione della mostra “Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente” a Pechino, in occasione della visita ufficiale nella Repubblica Popolare Cinese. “Marco Polo – ha detto la Presidente Meloni – ha portato con sé quel bagaglio di conoscenze contribuendo a modificare la percezione che in Italia e in Europa si aveva dell’Impero cinese in un tempo nel quale le distanze erano talmente grandi da poter sembrare incolmabili. Le pagine del Milione, nelle quali Marco Polo racconta, la Cina, si sono trasformate in qualcosa di ben più grande di un semplice diario di viaggio. Sono diventate una finestra, un portale verso una cultura che allora in pochi in Europa potevano immaginare. Marco Polo ha tracciato una strada che dall’Italia conduce alla Cina e dalla sua epoca alla nostra. A volte il tragitto è parso più agevole, altre volte è sembrato più in salita, però fin da allora quella strada è rimasta sempre percorribile. E io penso che sia a noi oggi creare insieme le condizioni per mantenerla tale, perché possano continuare a transitare su quel cammino e su quella strada le relazioni economiche, scientifiche, culturali che sono alla base della cooperazione tra le nostre due nazioni.”
“Due civiltà millenarie – ha evidenziato la Presidente del Consiglio – consapevoli di una doppia missione. Da una parte saper custodire ciò che di straordinario i nostri padri ci hanno consegnato in eredità e dall’altra, saper accompagnare quell’eredità e quel patrimonio nel presente e nel futuro, rendendoli così anche premessa e spunto per raggiungere nuovi traguardi. Difendere ciò che siamo è lo strumento più efficace che abbiamo anche per comprendere l’altro. E comprendere l’altro è essenziale per poter meglio affrontare le grandi sfide globali di quest’epoca complessa. La profondità dei nostri rapporti si rispecchia, come diceva il Ministro, nel basso rilievo che abbiamo alle nostre spalle, che è dedicato alla millenaria storia cinese, chiaramente a grandissime linee perché è una storia molto più lunga e complessa di quello che si può racchiudere in una stanza.Però in quel basso rilievo, in quella storia, come ricordava il Ministro, sono raffigurati solamente due stranieri. Ed entrambi quegli stranieri sono due italiani. Uno è Marco Polo, l’altro è Matteo Ricci.
“E se Marco Polo ha fatto conoscere la Cina agli occidentali, Matteo Ricci ha aiutato – ha specificato la Presidente Giorgia Meloni – il popolo cinese ad aprire il proprio orizzonte, a capire l’Europa e l’Occidente. Però tanto basta comprendere quanto sia profondo il valore delle relazioni tra l’Italia e la Cina. Allora io non posso che ringraziare tutte le istituzioni italiane e cinesi che hanno contribuito alla realizzazione di questa mostra, chiaramente il Ministero degli Esteri, l’Ambasciata Italiana, l’Istituto di Cult, la Treccani, la Municipalità di Pechino, il World Art Museum, ma anche i tanti i musei che hanno messo a disposizione le loro collezioni e tutti ovviamente coloro, qui ce ne sono molti, che hanno voluto sostenere questo progetto.”
“Come sapete – ha ricordato la Presidente del Consiglio – questa non è l’unica iniziativa avviata dall’Italia per celebrare la grandezza di Marco Polo. Il Ministero della Cultura, ha istituito un Comitato Nazionale per le Celebrazioni che si occupa delle diverse attività sia in Patria che all’estero, a partire dal prossimo arrivo a novembre allo Shanghai Museum della Grande Mostra che è ora in corso a Palazzo Ducale di Venezia e che ripercorre lo straordinario viaggio descritto da Il Milione.”
“Ho spiegato – ha detto, altresì, la Presidente Meloni – già le ragioni storiche per le quali noi celebriamo Marco Polo a sette secoli di distanza dalla sua morte. Però penso che in fondo noi ricordiamo questo uomo anche per l’insegnamento di vita che ci ha lasciato. Perché se Marco Polo non avesse osato tanto da intraprendere un viaggio che fino ad allora era ritenuto inimmaginabile, impossibile, fuori portata, se non avesse sfidato l’ignoto, la storia sarebbe probabilmente andata diversamente. Allora noi ricordiamo Marco Polo, soprattutto per ricordare a noi stessi che la storia in fondo siamo noi. Soprattutto quando non abbiamo paura di osare, soprattutto quando inseguiamo le nostre convinzioni, soprattutto quando non ci lasciamo condizionare dai limiti nei quali gli altri credono. Vale per tutti e vale per sempre.”