Rossella Di Lucca –  Classe 1991 – Caserta

Scopre la recitazione a scuola e non l’abbandona più. In realtà voleva diventare commercialista, ma ha trovato l’arte molto più interessante. Si forma a Roma in teatro e cinema, da dieci anni ormai calca il palcoscenico e non manca di esperienze cinematografiche. “È arrivata la felicità” nel ruolo di Guenda, “Il commissario Ricciardi“ nel ruolo di Carla fino ad arrivare al premio Oscar Paolo Sorrentino con “È stata la mano di Dio”. Attrice versatile e ricercatrice, appassionata di arte e creatività. In scena ora in diversi progetti nazionali e indipendenti. Dice di avere delle cose da dire, ma quando è sul palco preferisce dare il compito ai suoi personaggi.

 
Come ha iniziato la sua carriera di attrice? Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo del cinema e del teatro?
<< La recitazione ha fatto a me quel che un fulmine a ciel sereno fa all’antenna di un palazzo, mi ha folgorato. Sono sempre stata una bambina molto creativa, era il mio modo di giocare. Restava un gioco però, fin da adolescente davo priorità  sempre alle cose più concrete, volevo studiare economia e diventare una commercialista. Ma un giorno a scuola ho scoperto un corso di teatro per caso, era l’ultimo anno e bisognava scegliere qualche attività extra scolastica, per l’esame di stato. Istintivamente e senza crederci molto , spuntai quella casella sul modulo da compilare, mi piacevano tanto i musical e ballavo già da qualche anno, non avrei potuto sapere che questo incontro avrebbe segnato la mia vita e soprattutto la mia rotta >>

C’è stato un momento particolare in cui ha capito che voleva fare l’attrice?

Subito dopo la scuola non mi sono trasferita a Roma per studiare, facevo da pendolare, nonostante le tante difficoltà e gli orari impossibili ho concluso il mio percorso di studi con successo.  la mia tenacia e la mia caparbietà mi hanno fatto capire che c’era qualcosa di più che andava oltre al sogno, era una forza che mi spingeva a continuare e che tutt’oggi è ancora viva.

Qual è stato il primo progetto importante a cui ha partecipato e come ha influenzato la sua carriera?
<< Confrontarmi in fase di crescita con professionisti dello spettacolo mi ha formato tanto, ho avuto maestri a cui devo molto ma ciò che mi ha formato davvero è la gavetta che ho intrapreso una volta finito gli studi accademici. Confrontarmi con il pubblico, con i personaggi, con luoghi che non sono convenzionali al teatro mi ha aiutato a sviluppare un senso che va oltre la tecnica e il talento. tutto è stato importante per me, ho iniziato ad esibirmi per i più piccoli agli inizi  della mia carriera per poi arrivare a spettacoli drammatici da protagonista >>

C’è un ruolo che l’ha particolarmente segnata o che sente più vicino a Lei?

<< Devo sempre molto ai personaggi che interpreto, mi lasciano tanto e forse anche io lascio a loro, uno scambio continuo. Forse interpretare Marilyn Monroe è stata una delle sfide che ho accettato con più riserve ma è stato anche uno dei personaggi che mi ha emozionato ad ogni replica >>

L’incontro con Paolo Sorrentino: come è avvenuto? Può raccontarci qualche aneddoto di quell’occasione? 

<< Ricordo con il sorriso quel giorno, come un’attrice che sa di avere un’occasione importante e vuole dare il massimo. Ero molto silenziosa e vibravo con il piede continuamente sulla sedia, poi ci siamo conosciuti e sembrava di conoscerlo da tantissimo tempo. Non è scontato che un regista ad un provino ti metta a tuo agio, lui lo ha fatto sia lì che sul set >>

Come è stata l’esperienza di lavorare con Sorrentino sul set?
<< Molto stimolante. Una crew bellissima, operatori, attori. Mi sentivo al posto giusto >>
Qual è stata la cosa più importante che ha imparato da lui?
<< Guardare Paolo lavorare dietro al monitor e sul set è stata una bella storia. Lui ha la capacità di mettere insieme tutti i tasselli, dall’inquadratura agli attori, e creare delle immagini uniche che restano oltre il tempo. Per lui gli attori sono un anello fondamentale per un film, può sembrare un’ovvietà, ma lui lo crede in particolar modo e lavora con loro con grande disponibilità >>
Cinema e teatro: con chi Le piacerebbe lavorare in futuro?
<< Ci sono tanti progetti. Non mi precludo nessuna strada, a volte quella che sembra meno valida si riscopre quella giusta. Passo dopo passo, ti arriva il futuro e tu neanche te ne accorgi >>

Utopia Reale è il nome del progetto teatrale itinerante realizzato nell’ambito del Corteo Storico di San Leucio. Ci racconta come nasce l’idea e come l’ha realizzata?

Utopia reale è stata una bella sfida. È un’idea nata da Gianluca Santangelo e me un pomeriggio passeggiando per il borgo in occasione della manifestazione che si tiene tutti gli anni del Corteo Storico della Real Colonia di San Leucio . Non volevamo solo una rievocazione storica, il nostro desiderio era far rivivere in ogni angolo del borgo la storia e l’eco di “Un’utopia” che circa 250 anni fa è diventata realtà. Il pubblico ne è rimasto estasiato, un grande successo per tutto il team che ha lavorato all’evento.

Ci sono nuovi progetti a cui sta lavorando e di cui può parlarci?

<< Sto scrivendo uno spettacolo, di cui ne curerò la regia e la drammaturgia. Una piccola scintilla nata dalla penna di un amico e collega Silvio Fornacetti. Racconta di una prostituita di provincia, un personaggio di cui lui mi ha fatto dono e che adesso con questo nuovo testo avrà una storia tutta sua >>

C’è qualcos’altro che vorrebbe condividere con noi, con il suo pubblico e con i nostri lettori?

<< Inviterei i lettori e tutti quelli che leggeranno la mia intervista a vivere il teatro, da pubblico o da praticanti, non importa, può sembrare una cosa scontata ma fidatevi: il teatro migliora la vita. In una società così veloce, povera di sentimenti, il teatro aiuta a riscoprire la nostra umanità e per quanto vogliamo isolarci  dietro ad uno schermo di un cellulare, noi siamo fatti per stendere la mano all’altro. Io ne sono convita, il teatro aiuterebbe il mondo ad essere un posto migliore >>

Ci saluta con un suo motto?

 
 << Non arrendetevi: i piccoli miracoli accadono tutti i giorni >>