NAPOLI – Nel weekend dopo ferragosto il borgo marinaro di Riva Fiorita posto ai piedi della colina di Posillipo dove è situato lo storico ristorante Giuseppone a mare si è trasformato in una discarica cielo aperto. Rifiuti abbandonati in ogni dove che contrastano con l’angolo di paradiso collocato sotto la splendida villa Volpicelli sede delle esterne della soap opera Un posto al sole. Lattine, fazzoletti di carta, bicchieri e piattini di plastica ,bottiglie di vetro, mozziconi e pacchetti di sigarette sparsi ovunque: uno scenario apocalittico di cui nessun sembra preoccuparsi. Anche tra le bianche rocce di libero accesso si trovano rifiuti di ogni genere e gli unici spazzini sembrano ormai essere i gabbiani che si cibano dei resti di cibo lasciati dagli incivili. Per i napoletani rimasti in città che si volevano godere il mare della propria terra o per  quei turisti che volevano trascorrere un piacevole aperitivo o una gustosa cena in riva al mare il risultato è stato: vista immondezzaio !Chissà cosa direbbe, vedendo ciò, il pescatore Giuseppone fondatore della nota taverna che ha dato il suo nome a questo lembo di mare? Sicuramente si chiederebbe in quale universo parallelo sono finiti gli addetti alla pulizia cittadina ,se anche il comune è in ferie come metà dei napoletani e perché mancano cestini e cassonetti dove i visitatori possono depositare i rifiuti. E forse si domanderebbe come sia possibile mangiare e bere tra quei rifiuti senza porsi nessun problema e come sia possibile che il progresso non abbia ancora portato a una sensibilità maggiore sul tema ambientale. ”Era meglio a fine ottocento Guagliù!”così esordirebbe. E infatti come dargli  torto se l’autoctono lascia i propri rifiuti mostrandosi indifferente alla propria terra e se il turista fa lo stesso non rispettando la città che lo accoglie? Tutto ciò sembra dire lasciate ogni speranza voi che entrate, eppure se si  mantenesse il senso civico  e si arrivasse a una presa di coscienza effettiva sulla responsabilità paesaggistica, storica e naturalistica del territorio ci sarebbe un’inversione di rotta. Un’inversione di rotta che porterebbe al preservare la bellezza della bella Partenope collaborando nella difesa ambientale del nostro patrimonio! Ognuno di noi si dovrebbe domandare “è giusto dare alle future generazioni un immondezzaio  e inquinare  un posto paradisiaco come Riva fiorita come una discarica a cielo aperto perché ci costa fatica buttare magari un fazzoletto in un cestino ?