Nella terra dove secondo il mito Ulisse incontrò la bella Nausicaa, principessa dei feaci che aiutarono l’eroe dopo il naufragio e a far ritorno nella sua natia Itaca sorge Scolacium, un’antica  colonia romana costruita sopra la polis greca di Skylletion. Tra gli ulivi centenari, nel comune di Borgia tra Catanzaro Lido, Squillace e Soverato Marina, si erge quello che fu un importante punto strategico per il commercio e per il controllo del mediterraneo perché posto vicino all’istmo calabrese dei due mari, quello tirrenico e quello ionico del golfo di Squillace. Zona abitata dal paleolitico e prospera nel commercio già dal bronzo antico grazie alla vicinanza culturale con la Sicilia venne ubicata  l’antica colonia greca di Skelletion. Colonia della Magna Grecia fondata secondo la leggenda dal re ateniese Menesteo ai tempi della guerra di Troia o da Ulisse stesso proprio nel suo viaggio di ritorno, ma nella realtà da migranti provenienti da Atene o Crotone tra VI e V sec a.C. Della colonia greca ci restano pochi resti, quella che emerge è la colonia romana fondata dai Gracchi nel 123-122 a.C. poi ristrutturata e ricolonizzata grazie all’Imperatore Nerva  che tra il 96 e il 98 d.c  che fu promotore di un nuovo splendore della Colonia MInervia Nervia Augusta Scolacium. Nel V secolo la città diede i natali a uno dei più importanti intellettuali della tarda antichità Cassiodoro che fondo il Vivarium ,il primo monastero d’occidente che conteneva una straordinaria biblioteca che raccoglieva le opere della cultura greco-latina. Divenuta città greco bizantina sede di una potente diocesi  in seguito alla guerra greco-gotica  tra il 535 e il 552 venne poi abbandona dai suoi abitanti tra  il VII e VIII secolo sia per l’impaludamento sia per ragioni difensive che li portarono a spostarsi nell’entroterra e sull’ alture per prevenire gli attacchi saraceni provenienti dal mare. Caduta nell’oblio fu riscoperta grazie al ritrovamento di un epigrafe che localizzava il sito. Gli scavi iniziarono nel 1965 da Ermann Arslan, ma solo quando Paolo Orsi divenne sovrintende dello stato della Calabria nel 1910 il sito riebbe la sua giusta importanza. Nel 1982 lo stato ha espropriato tutta l’area  che apparteneva ai baroni Mazza e ha costituito uno dei piu importanti parchi archeologici di tutta la Calabria. Un tesoro per l’Italia spesso sottovalutato e poco conosciuto, connubio tra natura e arte che immerge in una storia millenaria che va dal paleolitico e all’età bizantina. All’entrata del parco a darci il benvenuto troviamo  l’abbazia normanna con influenze arabe-bizantine di S. Maria della Roccella voluta da Ruggero D’Altavilla e mai compiuta con i suoi mattoni dal colore rossastro. Percorrere Scolacium vuol dire entrare in una macchina del tempo attraverso i secoli che ci porta nel vecchio Frantoio del barone Mazza e in un edificio del 1800 sempre dell’ antica famiglia dei proprietari terrieri dove è stato allestito il museo archeologico. Oggetto di recente ristrutturazione il museo ospita  tutti i reperti del parco archeologico dalla preistoria al medioevo ,tra cui il piu importante: il colossale avambraccio di bronzo di fattura greca appartenente a una gigantesca statua. In direzione del mare ci imbattiamo nel foro romano; cuore della vita sociale e politica dell’antica città  dalla forma rettangolare e dalla pavimentazione in laterizi con i resti visibili della Curia, del tribunale  ,di una fontana monumentale e di altri edifici cittadini; e del decumano massimo. Sulla collina invece abbiamo il meraviglioso anfiteatro da cui si può ammirare il panorama mozzafiato della costa calabra tra ulivi e mare, unico esempio di anfiteatro romano di tutta la Calabria. E infine il teatro edificato alla maniera greca, ma di epoca romana in cui sono stati trovati i reperti scultori e architettonici conservati nel museo e la necropoli bizantina che ci fa rimbombare dall’età romana all’età medioevale. Il Parco archeologico di Scolacium è un racconto da vivere che dovrebbe avere la stessa importanza di siti come Pompei e Ercolano ,una galleria di immagini che racchiude tutta la storia della Magna Grecia.