Meeting di Rimini: Tajani, “siamo alla vigilia di una manovra economica che dovrà affrontare molti dei problemi, ma le previsioni di crescita del nostro Paese sono migliori di quelle di altri tre.” “Con le risorse limitate bisogna puntare sulla riduzione delle tasse, continuare sul taglio del cuneo fiscale, ridurre gli sprechi della spesa pubblica e sostenerla là dove è necessario, a cominciare dalla sanità.” “Guardare al problema della denatalità, ai pensionati e ai giovani, dando una prospettiva con un Governo che guarda al futuro.” “È giunto il tempo di maggior coraggio da parte di Francoforte per tagli dei tassi dello 0,50 per dare una scossa a favore della crescita”. “Pare che da queste giornate del meeting sia emersa una questione di grande importanza, al di là dei temi che sono propri di questa bellissimo incontro, e sono i temi dell’economia. I giornali di oggi sono pieni della questione del debito pubblico che riguarda e tocca l’economia del nostro Paese, della questione dei tassi di cui ha parlato il Governatore della Banca d’Italia. E noi siamo alla vigilia di una manovra economica che dovrà affrontare molti dei problemi che ci troviamo di fronte con una situazione che è molto meno negativa di quanto possa apparire perché le previsioni di crescita del nostro Paese per quest’anno e per il prossimo sono migliori di quelle di altri tre Paesi per affrontare una manovra che non può essere certamente di lacrime e sangue. Così il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, intervenendo al Meeting di Rimini. “Non sarà così, ma per affrontare una manovra dove – ha specificato, Tajani- ci sono risorse limitate bisognerà scegliere alcune priorità. Io credo che si debba innanzitutto puntare sulla riduzione delle tasse, quindi continuare sul taglio del cuneo fiscale e ridurre anche la spesa pubblica laddove ci sono spese inutili. Dobbiamo sostenerla là dove è necessario, a cominciare dalla sanità. Dobbiamo guardare ancora al problema della denatalità quindi dobbiamo guardare alle lavoratrici madri quindi continuare col percorso che abbiamo avviato l’anno scorso. Ma dobbiamo anche guardare a giovani e ai pensionati. Noi continuiamo a insistere sulla necessità di aumentare le pensioni minime entro la fine della legislatura e portarle fine fino a 1.000€. E dobbiamo però anche dedicare grande impegno ai giovani per dare una prospettiva con un Governo che guarda al futuro.” “Una forza politica come quella che ho l’onore di guidare deve guardare al futuro, quindi – ha affermato il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – deve dare risposte ai giovani. Penso al rifinanziamento, al rilancio del fondo per lo studio. Penso che almeno 30 milioni di euro servono per questo fondo quindi deve servire a creare un fondo per la formazione permanente. Dobbiamo aumentare i finanziamenti allo studio all’università, cioè prestiti garantiti e rifinanziare con 280 – 300 milioni di euro come lo scorso anno, il fondo per il mutuo prima casa per le giovani coppie sotto i 36 anni. Questo è un messaggio che noi dobbiamo ai nostri giovani per impedire che i migliori cervelli se ne vadano dal nostro Paese e per garantire a tutti i giovani la possibilità di ottenere un risultato formativo che si concluda con un percorso di laurea perché siamo ancora uno dei Paesi europei con il minor numero di laureati. Non si tratta di avere il pezzo di carta, si tratta di formare una classe dirigente. Penso quindi anche alla decontribuzione e alla riduzione del carico fiscale per i giovani assunti e questo può essere un segnale ancora importante per favorire la crescita dell’occupazione. Abbiamo raggiunto degli ottimi risultati. In Italia però ci sono ancora troppi giovani che non trovano lavoro. Dobbiamo poi reintrodurre i voucher, che sono fondamentali anche se qualcuno non è d’accordo. Come dobbiamo favorire l’innovazione anche attraverso start up. Anche l’innovazione finanziaria attraverso venture capital che in Italia sono troppo poco utilizzati in più.” “Credo – ha detto inoltre Tajani – che si debba procedere lungo la via delle privatizzazioni. Ricordo che quando venni qui lo scorso anno a parlare di privatizzazioni, qualcuno inorridì, poi alla fine mi hanno dato ragione. Si è cominciato con la vendita di alcune quote di Montepaschi e quindi stiamo andando nella giusta direzione. Per quanto riguarda l’argomento, penso anche ai porti. Non alla privatizzazione del porto in quanto tale perchè non si può vendere un bene, affittare il bene demaniale e cederlo a privati, ma dico soltanto che alcuni servizi portuali possono essere privatizzati. Così come si può risparmiare molto, per esempio riutilizzando tutte le caserme dismesse per trasformarle in uffici pubblici al posto di uffici pubblici che sono oggi in palazzi che vengono pagati a caro prezzo ai privati con affitti esorbitanti.” “Quindi – ha evidenziato altresì il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – ci sono molte cose da fare, quindi riduzione della pressione fiscale per quanto possibile, lotta contro l’aumento del debito pubblico puntando molto sulla crescita che è la strategia migliore per combattere il debito pubblico, favorire gli investimenti sia di privati italiani sia di privati stranieri. Ricordiamoci che di fronte a un debito pubblico di 3 miliardi ci sono 1800 miliardi di risparmio privato, cosa che da nessun’altra parte c’è. Risparmi che sono fermi nelle banche perché c’è preoccupazione. Perché non si ha la certezza di quello che accade. La certezza di quello che accade che vogliamo offrire. Lo diciamo perché il governo è stabile durerà fino alla fine della legislatura e sono convinto che anche alle prossime elezioni andremo avanti. Quindi anche da questo punto di vista noi vogliamo offrire sicurezza. Altra cosa chiara lo voglio dire ancora una volta qui nessuna patrimoniale, nessuna tassa sulla casa, nessuna tassa di successione.”
“Bisogna – ha specificato Tajani – fare le riforme bisogna accorciare i tempi della giustizia che valgono tre punti del PIL, per non parlare della rivoluzione burocratica. Alla ripresa lanceremo una grande iniziativa da parte del mio partito per la riforma della burocrazia, cioè per ridurre il fardello burocratico che impedisce a tante imprese di poter procedere a tante giovani iniziative. Penso alle start up che a causa dei tempi biblici provocati dalla burocrazia, abortiscono perché non riescono a compiere i primi passi. Ecco, queste sono alcune cose sulle quali noi ci impegneremo. E naturalmente abbiamo bisogno dell’aiuto della Banca centrale europea.”
“È giunto il tempo – ha affermato il vice presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – di maggior coraggio da parte di Francoforte.”
“I tagli – ha sottolineato – non possono continuare ad essere dello 0,25. Bisogna almeno arrivare a tagli dello 0,50 se vogliamo dare una scossa a favore della crescita, se vogliamo accelerare l’accesso al finanziamento da parte di imprese e di famiglie da parte dei privati. Se vogliamo favorire la crescita, naturalmente la crescita, avere una buona politica industriale lo dobbiamo fare certamente in Italia stiamo lavorando per questo, ma deve esserci anche una politica industriale a livello europeo e su questo ci batteremo.”
“Sarà ha annunciato – Tajani, rilevando la presenza del vicepresidente del gruppo del Ppe, Massimiliano Salini – una priorità per quanto riguarda Forza Italia, puntare su una politica industriale europea moderna, competitiva, rispettosa dell’ambiente, ma senza industria, e aggiungo senza agricoltura, non andiamo da nessuna parte. Altro tema fondamentale per l’economia il costo dell’energia. Dobbiamo puntare al nucleare, guardate la Cina che sta realizzando undici centrali nucleari – non possiamo rinunciarvi perche è una fonte energetica non inquinante. Dobbiamo puntare sull’ultima generazione. Naturalmente dobbiamo avere un mix energetico, ma questo il costo dell’energia è fondamentale per la competitività e per la crescita. Naturalmente dobbiamo poi anche qui guardare al piccolo penso alle piccole e medie imprese che devono essere sostenute, come dobbiamo pensare alle piccole e medie imprese che raccolgono risparmio e erogano prestiti.
“Penso – ha concluso – alle banche popolari e alle banche di credito cooperativo che se ci fosse stata la norma sugli extraprofitti avrebbero cessato di vivere e quindi cessato di svolgere la loro funzione sociale. Visto che siamo nella casa della sussidiarietà e della solidarietà, credo che anche da questo punto di vista noi dobbiamo puntare su una economia che tenga conto di tutto ciò che è il terzo settore, che non è soltanto volontariato, ma è uno strumento per la crescita e il progresso del nostro Paese.”