BRUXELLES – Il flebile abbassamento dei tassi ,e le dichiarazione del PRESIDENTE della BCE ,non restituiscono la giusta luce al tunnel di uscita dalla stretta creditizia e dalla grande asfissia economica alla quale l’Italia si è dovuta sottoporre insieme ai tanti Paesi della zona Eu. Il dover combattere l inflazione…a nostro avviso “venuta da lontana “…in modo oscuro ed inspiegabile, ho sottoposto a sforzi inspiegabili, famiglie ed imprese Il rigorismo delle parole della Presidente, nel sottolineare l occasionalità dell’abbassamento del costo del denaro che non sarà frutto di una inversione monetaria ,programmata e tanto attesa, fa cadere nello sconcerto politici, ed economisti, vanificando in modo immeritevole, sforzi e sacrifici fatti dalle imprese, aziende, famiglie, in questi anni. I dati sul Pil , sull’occupazione, e sul rientro dell’inflazione, dell’Italia lasciavano sperare in una risalita ‘più incisiva e sistemica ,mentre invece la scelta prudenziale e tutt’altro che coraggiosa socchiude le porte della crescita economica e riporta al ribasso le stime sul Pil (contrariamente alle dichiarazioni della Lagarde)…. Un mantenimento dei tassi di riferimento su livelli restrittivi va in opposizione ai risultati del Nostro Paese, in crescita proporzionale ,totalmente lontana dal momento storico ,e dalle crisi dell’ultimo triennio. Fatto sta che il modello tedesco non funziona più e la locomotiva d Europa(la Germania) e’diventata epicentro di una crisi economica e recessiva ,con una depressione che dura da circa 7 anni. Olaf Scholz, il più impopolare dei cancellieri che hanno guidato negli ultimi anni il popolo “Alemanno”,rischia la poltrona con un corrente estremista che avanza a passo spedito, molto di più dell’economia…
Nonostante Lagarde abbia dichiarato di essere scevra da qualsiasi pressione politica ,affermando ancora una volta l indipendenza della BCE, lascia molte aree grigie sul deterioramento dell’economia per accelerare sulla riduzione del costo del danaro. Allora salta fuori che in Europa c’è un nuovo fronte interno, il fronte della “disillusione”,dove i Paesi dell’Est non credono più nel ruolo dell’Unione Europea.
Eccezion fatta per la Polonia, i Paesi dell’Est vivono su un filo di lana nel nome di un rallentamento di crescita reale cartina di tornasole dell’intera crisi Europea. Allora i “conti non tornano ed in un caos generale è lecito pensare ad una disequilibrio dettato da una scarsa trasparenza e forse mancata equità di politiche che dovrebbero uniformarsi per tutti i 27 Paesi della zona Eu. A dicembre se Paesi come l Italia e addirittura la Grecia (oggi in vista nel panorama economico) continuano tra “lacrime e sangue”…” WHATEVER IT TAKES”(per usare un Dragonismo)..in una lotta isolata nel nome della propria economia delle famiglie ,e delle proprie Imprese…a incamerare risultati positivi su Pil, occupazione, ed Export, L’Europa non può NON tenerne conto …e la stretta sul ribasso dei tassi va rivista. SENZA TIMORI, PAURE, E SCARSI DOTI DI CORAGGIO.!