Dal 24 al 27 settembre, il Gruppo PPE a Napoli per una giornata di studio con i suoi europarlamentari e i principali stakeholder esterni, consentendo al Gruppo del Partito Popolare Europe (PPE)  di ascoltare la società civile, la voce degli esperti e di coloro che fanno politica sul campo.

“La sicurezza – ha detto il presidente del PPE Manfred Weber – ha diversi aspetti. Prima di tutto sulla difesa, dove dobbiamo riconoscere che i vicini non sono tutti veri partner per noi. Ad esempio, con la Russia abbiamo un vicino molto aggressivo accanto a noi. Questi sono i punti che vogliamo discutere. Vogliamo mantenere le nostre promesse per il futuro. Lasciatemi sottolineare ancora una volta i vicini. È un argomento che discuteremo in sostanza su queste questioni chiave, soprattutto questo pomeriggio, quando avremo un documento sulla difesa. Il prossimo Commissario europeo alla difesa è con noi in questa riunione. Quindi avremo una discussione concreta su cosa fare ora per rafforzare l’Europa e renderla più sicura. Questo è Napoli. Ecco perché siamo felici di essere qui. Fulvio Marticello è il nostro ospite in questo evento straordinario qui, dove stiamo davvero apprezzando l’Italia, e questo è davvero un punto di partenza per i prossimi cinque anni per dare una buona direzione all’Europa e mantenere le promesse fatte ai cittadini europei.”

“Napoli – ha rilevato la Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola – è metafora del dialogo, una finestra naturale che affaccia sulle prospettive offerte dal Mediterraneo. Città, simbolo di un’Europa che deve essere unita e crescere insieme.”

Sono lieta – ha detto la Presidente Metsola – anche che questa grande città abbia ospitato le nostre importanti discussioni su questioni critiche in cui l’Europa ha un ruolo importantissimo a svolgere. Sono grata a Manfred Weber, Antonio Tajani che ho appena incontrato a New York all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la loro leadership e un ringraziamento anche a Fulvio Martuscello per l’organizzazione di questo evento.  I nostri colloqui si incentrano in particolare sul ruolo centrale del Mediterraneo e su quanto sia importante avere ora un commissario designato per le questioni mediterranee. È importante continuare a fare pressione per ottenere risultati concreti.”
“Per riportare la pace e per far sì che la speranza torni a essere una forza trainante – ha aggiunto la Presidente del Parlamento Europeo – abbiamo parlato di una risposta europea all’immigrazione e di come possiamo lavorare per attuare il nuovo patto sull’immigrazione che è stato approvato dal Parlamento europeo all’inizio di questo anno e di come possiamo garantire un sistema equo, solido e che spezzi modelli di traffico di essere umani. Abbiamo anche discusso il nuovo rapporto dell’Europa con l’Africa, del Piano Mattei e di come dobbiamo avvicinarci ai Paesi in uno spirito di partenariato paritario attorno a una tavola. Finalmente sono qui per esprimere la posizione del Parlamento europeo e voglio anche ringraziare tutti gli eurodeputati che partecipano oggi, l’Italia per la sua leadership in Europa come presidenza di turno del G7 e come leader in così tanti settori. L’Italia rimarrà al centro del processo decisionale europeo.”

“Quello che conta oggi è il messaggio politico che parte dalla Napoli. Stiamo studiando una strategia da offrire ai governi europei come Partito Popolare Europeo, per il fronte Sud, il lato Sud dell’Unione Europea. Non possiamo accettare che il Mediterraneo sia solo drammaticamente un cimitero di migranti – ha detto Antonio Tajani, Vice premier, Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Vice presidente del Partito Popolare Europeo e segretario nazionale di Forza Italia, ringraziando la Presidente Roberta Metsola, più alta carica istituzionale dell’Unione Europea, per essere a Napoli, per aver rilevato quanto sia importante per tutti  accendere la luce sul lato Sud dell’Unione Europea.
Tajani ha altresì ringraziato Fulvio Martusciello e tutta la Delegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo, per l’eccezionale lavoro svolto, per l’attività organizzativa e tutti gli europarlamentari  anche per il contributo politico dato all’azione del Partito Popolare Europeo guidato da Manfred Weber, ringraziato particolarmente per aver sempre mostrato vicinanza a Forza Italia e al nostro Paese in un momento più difficile dopo la morte di Berlusconi in cui si pensava che Forza Italia  sarebbe scomparsa. Invece, grazie al supporto del Parlamento Europeo, – ha ricordato Tajani – siamo qui, nella Commissione Europea, con un accordo politico stabile con il SudTiroler Volkspartei, siamo la terza forza politica del Paese, e andiamo avanti.”

“Noi vogliamo trasformare – ha specificato   Tajani- il Mediterraneo in un mare di crescita. Il Mediterraneo deve essere un’opportunità, una grande opportunità per tutti gli europei, non solo per i mediterranei. Pensate a quanto sono importanti i porti che si affacciano sul Mediterraneo, per i Paesi dell’Europa centrale, per i Paesi dell’Europa orientale, per raggiungere con i loro prodotti terre lontane. Abbiamo bisogno di avere una strategia e oggi abbiamo iniziato a pensare a quale strategia adottare. Anche guardando all’Africa, noi non possiamo non considerare l’Africa come una realtà fondamentale per l’Europa. Ma non possiamo perdere un’opportunità straordinaria di diventare i principali interlocutori di un continente che cresce, un continente che apparentemente è povero, ma in realtà è ricco, ricco di materie prime, ricco di risorse umane. Saranno 2,5 miliardi nel 2050. Dobbiamo dialogare con queste persone che aspettano un confronto con noi.”

“Non possiamo perdere la sfida – ha  rilevato Tajani – lasciando che altre realtà, più lontane, pensate all’Iran, pensate alla Cina, pensate alla Russia, diventino i principali interlocutori del continente africano. Noi siamo i naturali interlocutori. Quando dialoghiamo con loro e facciamo accordi con loro, come fece Berlusconi in passato, come abbiamo fatto con questo governo oggi, siamo anche in grado di controllare l’immigrazione illegale, favorendo l’immigrazione regolare. Perché noi vogliamo giovani africani che vengano a studiare, a lavorare. Non vogliamo un’immigrazione illegale incontrollata, perché poi non siamo in grado di gestirla. Le persone che non hanno un lavoro, che non hanno certezze sul loro futuro, finiscono troppo spesso vittime della criminalità, dove le ragazze finiscono per fare una professione che non dovrebbero fare.”

“E’ Importante avere una vera strategia. Oggi – ha proseguito Tajani – abbiamo affrontato anche durante il dibattito, con tante domande e con tante idee, una strategia che vogliamo far diventare la strategia di tutta l’Europa. Io credo che poi Manfred, insieme a tutti quanti di noi, parlerà anche con l’altro nuovo, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, per illustrare a lei quella che è la necessità di una politica estera europea che guardi anche al continente africano, che guardi anche alla stabilità del Mediterraneo per farlo diventare quello che è stato in passato un grande mare di commercio, un grande mare di benessere. Per noi italiani l’export è fondamentale è il 40% del nostro prodotto interno lourdo. Siamo la quarta potenza mondiale commerciale, non possiamo permettere che il Mediterraneo sia considerato un problema e non una sicurezza. E dobbiamo farlo con una visione comune. Ha detto bene Fulvio Martusciello affermando che da Napoli  deve partire anche un rilancio dei nostri valori, delle nostre idee. L’Europa non è soltanto business, è soprattutto una comunità di valori. È quella che anche Giovanni Paolo II cercava l’anima dell’Europa. Noi dobbiamo anche fare la nostra politica estra basandoci su questi valori, quando dobbiamo essere portatori di pace nel mondo, vogliamo esserlo in Medio Oriente, vogliamo che il Libano ci sia il cessato il fuoco, vogliamo che sia cessato il fuoco a Gaza, che Israele possa vivere in sicurezza con a fianco uno Stato palestinese libero che riconosca Israele e sia riconosciuto da Israele.”

“Non dobbiamo arrenderci. Noi siamo portatori di pace – ha aggiunto Tajani – perché siamo anche eredi di una identità cristiana, giudaico-cristiana, che rappresenta il fondamento del nostro stare insieme. Non è una visione bigotta, né la Sindrome del campanar, del San Cristano. Però questa è la nostra identità, questi sono i nostri valori. Siamo l’unico continente al mondo dove non c’è la pena di morte, quindi la difesa della vita. Basandosi su questi valori, sulla solidarietà, sulla sussidierà, sulla libertà, sono i valori per i nella quale è nata l’Europa, nella quale credevano Schumann, De Gasperi, Adenauer. È anche per questo che bisogna avere una politica estera forte, per difendere questi valori, per lavorare con coloro che vogliono difendere questi valori.  Ecco perché è importante dialogare con il continente africano. Più siamo forti della nostra identità, più possiamo aprirci al confronto con gli altri.”

“Oggi – ha ricordato, inoltre Tajani –  affrontiamo anche il tema, della difesa europea che è per noi, dico anche come segretario di Forza Italia, un elemento fondamentale. Ricordo l’ultimo discorso di Berlusconi, fu dedicato alla difesa europea, al mercato unico, alla necessità di cambiare il sistema di voto per arrivare non più, non avere più il voto all’unanimità, ma avere il voto a maggioranza.”

“Ecco, su queste questioni – ha concluso il Vice premier, Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Vice presidente del Partito Popolare Europeo e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani – ci dobbiamo confrontare e le giornate dedicate dal PPE  a questi argomenti qui a Napoli credo che possano rappresentare veramente un momento molto intenso dal punto di vista politico che possano essere utili anche alla futura Commissione Europea, al Consiglio, a tutti i Paesi dove noi siamo presenti con grande consenso. Quindi affidiamo a Manfred Weber nelle sue mani, queste riflessioni perché sono a sua disposizione, ma vorrà organizzare anche un incontro, appena avevuto il consenso con l’Alta  rappresentante Kallas, per insistere su questa questione anche in sede Nato, perché anche la Nato non può non tener conto del fianco Sud, che è di straordinaria importanza. Non ci sono soltanto due crisi, c’è da affrontare anche una situazione del Mediterraneo alla quale i nostri alleati americani, i nostri alleati di altri Paesi, i Paesi candidati e Balcani, dobbiamo affrontare insieme.”