È già alla sua Terza Stagione il piccolo teatro SMODA di Sant’Arpino, 20 km da Napoli e da Caserta.

Lo SMODA (Spazio Maccus Officina delle Arti) richiama nel nome la maschera di Maccus delle Fabulae Atellanae, le prime forme teatrali della commedia dell’arte che presero forma 2500 anni fa proprio a Sant’Arpino e nei paesi vicini che formavano l’antica Atella.

È raro trovare, in paesi di periferia, spazi teatrali e soprattutto con la programmazione dello SMODA, non in linea con le mode della gran parte dei cartelloni e programmazioni artistiche e che nasce e tira avanti senza contributi.

Il teatro, di 50 posti, è stato costruito, durante il Covid (mentre tutto chiudeva), da Gianni Aversano, insegnante di Filosofia ed artista poliedrico. Egli ha investito le proprie risorse, e continua a farlo, con il desiderio di creare una “opera di carità culturale” che favorisse una condivisione comunitaria, un’amicizia che nascesse intorno alla bellezza dell’arte “on life”, mentre tutti sono schiavi nella solitudine dell’on line.

Uno spazio prezioso e curato nei minimi particolari, dal bellissimo mini foyer agli accoglienti camerini. La gradinata che forma la platea, l’acustica, le luci, la climatizzazione sono degni dei teatri delle grandi città.

Gianni accoglie gli artisti e gli spettatori come si accolgono gli amici in casa, con tutte le premure.

Due anni fa fu Peppe Servillo ad inaugurare il primo cartellone e poi oltre ai nomi famosi come Tonino Taiuti, Patrizio Trampetti, Sandro Ruotolo sono stati tanti gli eccellenti artisti che girano nei circuiti off d’Italia e che propongono lavori originali di spessore o riletture di classici, da Cechov a Shakespeare, Leopardi, Pirandello… Quasi sempre, le due repliche sono sold out, con grande sorpresa degli artisti stessi.

Viviamo un tempo in cui è urgente rianimare la vita culturale dei piccoli paesi, soprattutto in geografie come quelle dove molti fanno fatica ad arrivare nelle città per uno spettacolo. La forza dello SMODA è proprio la sfida di portare il teatro in periferia e di farlo con la grande letteratura. Il teatro deve essere anche una forma di abitudine, serve un’educazione, la crescita culturale va accompagnata.

Per assistere agli spettacoli occorre tesserarsi Arci e semplicemente prenotare con un messaggio whatsapp.

Le persone arrivano anche da Napoli, Salerno, Caserta. Ci si ritrova per lo spettacolo e spesso ci si ferma a commentare e mangiare insieme.

Quest’anno si inaugurerà anche SMODAlibri, presentazioni e letture comunitarie, e SMODAcinema, cineforum con retrospettive su grandi autori.

Il terzo cartellone prevede 10 appuntamenti e vari fuori programma fatti soprattutto di musica, cinema e libri.

DOM 6 OTTOBRE

Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Anna Spagnuolo, Patrizia Spinosi e con Michele Boné e Paolo Propoli alle chitarre

#SUITENAPOLETANA2

I quattro noti cantanti/attori si sono incontrati molto giovani quarant’anni fa al magistero di Roberto De Simone. “Suite Napoletana 2” pone l’attenzione sulle tradizioni della terra natia degli artisti che ripropongono nel loro stile polifonico i brani più significativi in particolare della zona vesuviana.

SAB 19 – DOM 20 OTTOBRE

Paolo Cresta in UNO, NESSUNO E CENTOMILA

da Luigi Pirandello

In scena un uomo, solo, si rivolge direttamente al pubblico, proprio come il romanzo si rivolge direttamente al lettore. Vitangelo Moscarda, vive una profonda crisi, fino all’agghiacciante consapevolezza che la sua immagine negli occhi degli altri è lontana anni luce da quella che ha di se stesso.

SAB 16 – DOM 17 NOVEMBRE

Roberto Maria Azzurro

LA VENERE DEI TERREMOTI

di Manlio Santanelli

Il racconto della tragica eppur divertentissima storia d’amore di Luigino Impagliazzo e Fortuna Licenziati.

SAB 14 – DOM 15 DICEMBRE

Ettore Nigro e Mario Autore al pianoforte

SPIRITICCHIO, I FIORI DI MORO

di Chianelli e Conforti

Antonio Spiriticchio, il fioraio di stanza a via Fani che il 16 marzo del 1978, giorno del sequestro di Aldo Moro, non si trovò sul luogo di lavoro (perché i terroristi la notte precedente avevano provveduto a forare le ruote del suo furgoncino) racconterà l’accaduto attraverso il linguaggio e il simbolismo dei fiori.

SAB 18 – DOM 19 GENNAIO

Antimo Casertano e Gianluca Pompilio con musiche live

I CINQUE FIGLI

Ispirata a Giambattista Basile la favola in questione tratta di un padre, Pacione, ormai vecchio e stanco, che manda i suoi cinque figli maschi a imparare qualche arte in giro per il mondo e, quando tornano ognuno con una sua virtù, vanno a liberare la figlia di un re rapita da un orco.

SAB 15 – DOM 16 FEBBRAIO

Titti Nuzzolese, Antonio D’Avino

ARTEMISIA

Napoli, 1653: Artemisia Gentileschi si trova in casa sua al cospetto di un giudice che, senza alcuna spiegazione apparente, la obbliga a raccontare ancora una volta i particolari di quel giorno del 1612 quando il pittore Agostino Tassi, amico e collega del padre di Artemisia, la violentò nella sua casa romana.

SAB 15 – DOM 16 MARZO

Flavia Germana de Lipsis

CASCANDO!

Bisogna mettere un punto. Bisogna che le cose finiscano. Si chiama coraggio.  Le cose finiscono. Anche noi. Se non è possibile evitare la caduta, bisogna almeno provare a restare in equilibrio durante. Se la fine sfinisce, bisogna disinnescare la paura della fine!

SAB 12 – DOM 13 APRILE

Mario Autore, Franco Nappi, Chiara Vitiello 

CHARLIE CHAPLIN

Chaplin, dietro la maschera comica di Charlot, ebbe una storia incredibile, che conobbe i morsi della povertà e della fame, il dolore dell’abbandono, l’epica della rinascita e della scalata al successo vissuto durante il ‘900 della depressione e del boom economico, della nascita dell’industria creativa, l’esplosione di Hollywood, il nazismo, l’antisemitismo e la guerra fredda.

SAB 17 – DOM 18 MAGGIO

Franco Palmieri

SUFFICIT. BASTA

Tratto da Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar

Un monologo che è un dialogo tra tre persone (Adriano, l’autrice e l’attore) vissute in un intervallo di tempo di circa 2000 anni, accomunati da una medesima urgenza, quella della ricerca di un significato della vita, domanda che si rende sempre più acuta là dove il tempo terrestre umano sta per finire.

SAB 14 – DOM 15 GIUGNO

Nello Provenzano

GAETANO, FAVOLA ANARCHICA

“A toccare il naso del re”, come racconta la favola di Gianni Rodari usata nella scrittura di questo dramma. Toccare i nasi dei grandi prima, e dei potenti dopo, diventa il “piccolo atto rivoluzionario” attraverso il quale Gaetano Bresci, ancora giovanissimo, sente di poter annullare ogni distinzione di classe, in quanto sfiorare la carne altrui rimarca quanto le differenze tra gli uomini non abbiano ragione di esistere.