NAPOLI – La notte del Maradona tra stelle filanti, reti, qualche domanda ancora senza risposta sul gioco del Napoli ha confermato la leader ship degli azzurri in campionato con un 3-1 contro un Como ben messo in campo e con diverse individualità interessanti. Soprattutto ha confermato che la nuova strada tattica aperta da Conte è quella giusta anche se ancora da migliorare. Non tutto è perfetto,in difesa così come nello sviluppo della manovra offensiva, ma aver messo in scacco il Como, che a Bergamo aveva vinto e convinto bissando poi il successo contro il Verona, è un segnale importante per Conte e, aggiungiamo noi, per il campionato.
La vittoria è meritata ma nel primo tempo, segnato il gol dopo 34 secondi con McTominay imbeccato da Lukaku, il Napoli s’è come seduto pretendendo di gestire la gara quasi volendola addormentare. Il Como, invece, senza perdere la testa e soprattutto gli equilibri in campo, con un Nico Pazz da…impazzire,ha pian piano preso le redini del gioco e con una manovra alla…Guardiola ha messo le tende nella metà campo del Napoli senza mai consentirgli le ripartenze brucianti tanto care a Conte.
Il meritato pareggio del Como con Strefezza, giunto al tramonto della prima frazione, ha lasciato più di qualche dubbio negli oltre quarantamila tifosi presenti sugli spalti del Maradona che, nell’ intervallo, si chiedevano se era stata una precisa scelta tattica degli azzurri lasciare il gioco in mano ai lariani per poi ripartire in velocità con Kvara e Politano, o se era stato il tiki-taka del Como ad aver stordito Lobotka e compagni.
In effetti il Napoli per lunghi tratti del primo tempo non sembrava averci messo passione, né grinta e intensità, giocando sotto ritmo come ipnotizzato dal gioco e dal tourbillon continuo dei giocatori di Fabregas. E per alcuni s’è anche insinuata l’ idea, la sensazione che l’ allievo avesse superato il Maestro.
Ma il Maestro resta Maestro e nello spogliatoio Conte deve aver dato una bella…ripassata ai suoi ragazzi perché il Napoli sceso in campo nella ripresa è stato subito più vivo, più presente a sé stesso ritrovando in Lobotka un regista ispirato e compagni che hanno usato bene il cervello per fare girare le gambe, presidiando con decisione il campo ed evitare che la mareggiata del Como e di Pazz del primo tempo travolgesse sogni, risultato e…primato in classifica. E così la maggior pressione portata fino al limite dell’ area comasca portava all’ errore di Perrone che atterrava Olivera che gli aveva rubato palla, consentendo a Lukaku di siglare la sua terza rete napoletana con un rigore non irresistibile.
Poi la gestione della gara con un baricentro più alto, la costante pressione sui costruttori di gioco lariani e una maggiore capacità di velocizzare il gioco di rimessa che ha trovato i suoi momenti sublimi prima con la rete del 3-1 siglata da Neres subentrato a Kvara e poi con una cavalcata di 50 metri del brasiliano conclusa con un tiro incrociato parato di piede da Audero.
Serviva vincere. Si è vinto. Questo è e sarà il Napoli di Conte, bando allo spettacolo fine a sé stesso quando serve il risultato.Pragmatismo innanzi tutto. Il resto, magari, arriverà. Questo Napoli da ” Brutti Sporchi e Cattivi” come il titolo del bel film di Ettore Scola con Nino Manfredi protagonista, ha trovato in Conte il regista perfetto e negli azzurri attori autorevoli e autoritari in campo.