Il boom del turismo contribuisce a sostenere l’economia, ma, per tenere su i conti pubblici nazionali, è fondamentale l’apporto dato dall’industria. Nelle esportazioni, la nostra nazione migliora costantemente le sue performance. La bilancia commerciale è passata da un passivo di 2 miliardi nel 2012 all’attuale attivo di 34 miliardi. Tutto, grazie alla qualità dei prodotti made in Italy e al dinamismo delle nostre imprese nell’aggredire i mercati esteri. Una disciplina in cui sta cominciando a inserirsi con maggiore incidenza che in passato anche una componente meridionale, pur se sotto questo profilo c’è ancora tanto cammino da fare. L’Italia non è solo alleata degli Stati Uniti politicamente. Con gli Usa il saldo attivo della bilancia commerciale è di oltre 50 miliardi di euro. Non solo. Sempre di più, negli ultimi anni, le imprese italiane stanno realizzando oltre Atlantico importanti investimenti. Sono quasi duemila gli imprenditori dell’industria nazionale che hanno quote di partecipazione in oltre 3.500 imprese statunitensi. Se finora, anche come Stato nella sua interezza e non solo come Mezzogiorno, l’Italia era rimasta indietro rispetto ad altri partner europei sul piano dell’internazionalizzazione produttiva, limitando i primati a quella commerciale, negli anni recenti la strada si è fatta in discesa anche per insediamenti all’estero e per joint venture. Il futuro della Penisola, anche e soprattutto quello del Mezzogiorno, passa per l’industria.