In occasione del convegno di Piacenza Expo in cui si affronta il tema delle concessioni idroelettriche (che entro il 31 dicembre di quest’anno dovrebbero essere messe in gara) il Presidente di FederBIM, Gianfranco Pederzolli, ribadisce il fondamentale ruolo che i territori montani devono svolgere e pone l’attenzione sulle criticità che dovranno governare in merito alle condizioni di gestione delle risorse idriche, affermando come “in questa partita i territori dovranno giocare un ruolo importante al fianco delle Regioni, a differenza del ruolo marginale a cui sono stati finora confinati. Dobbiamo pretendere attenzione per i territori di montagna ed essere pronti ad ascoltare e raccogliere le loro esigenze, finalmente riconoscendo alla gente di Montagna il suo ruolo di protagonista nelle scelte relative al proprio territorio”. E ha sottolineato “i comuni di montagna devono essere chiamati al tavolo in cui si discute il processo di assegnazione o rinnovo delle concessioni perché non è solo un tema economico, ma anche ambientale, di sicurezza e sociale. Le imprese sul territorio hanno sempre portato ricchezza, lavoro e investimenti, ma nel corso del tempo, con l’introduzione di automazione e controlli remoti, il personale di controllo è andato via via diminuendo, portando alla luce, tra gli altri, anche un importante tema di sicurezza. Comuni montani e Regioni -chiosa Pederzolli- devono definire insieme le linee di indirizzo per la ripartizione dei canoni concessori che devono  necessariamente tornare ai territori di montagna sotto forma di proposte in termini socioeconomici, ambientali, paesaggistici, di rinaturalizzazione, di riassetto viabilistico, di efficienza energetica e di sicurezza. Proprio su quest’ultimo aspetto-precisa- uno dei parametri di valutazione, data anche la vetustà di alcuni impianti, deve essere il miglioramento dell’efficienza degli stessi a partire dalle opere di presa, gli invasi, le centrali, i canali, etc. Dal punto di vista socioeconomico, la FederBIM da sempre ribadisce l’importanza di mantenere le attività delle terre alte in quegli stessi territori, cercando di incrementare i livelli occupazionali, contrastando il fenomeno dello spopolamento e mettendo in campo tutti gli strumenti per far crescere sul territorio persone radicate che abbiano gli stimoli per rimanere e farlo progredire”. Il Presidente di FederBIM, infine, cita come esempio virtuoso, l’Alto Adige e la società Alperia, azienda pubblica compartecipata a maggioranza dai Comuni del territorio, e dichiara “questa realtà, oltre che garantire il lavoro e la crescita dei territori e delle comunità locali, risponde anche all’idea di gestione dell’acqua come bene comune, così come insegna Elinor Ostrom, premio Nobel nel 2009 per l’economia” conclude.

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Ronghi/Palmieri: legge elettorale, PD ritiri proposta su incandidabilita’ Sindaci Comuni minori Napoli, 31 ottobre 2024 “E’ iniqua e senza senso la previsione sulla ineleggibilità dei Sindaci proposta dal PD della Campania in quanto discrimina i primi cittadini e non affronta con serietà eventuali questioni sulle incompatibilità elettorali” E’ quanto affermano il Presidente di “Sud Protagonista” Salvatore Ronghi ed il Sindaco di Roscigno Pino Palmieri. “Nei Comuni al di sotto dei 5000 abitanti, ai quali si vuole estendere l’incandidabilita’, obbligare i Sindaci a dimettersi sei mesi prima per partecipare alla Regionali e’ follia anche perché in tali Comuni si aprirebbe un vuoto amministrativo posto che sono sempre meno le persone che partecipano al voto tanto che spesso a queste elezioni amministrative partecipa una sola lista-sottolineano Ronghi e Plmieri. “Non comprendiamo, inoltre, quale sarebbe il motivo per il quale prevedere la ineleggibilita’ dei Sindaci dei Comuni minori. Forse il ‘timore’ di alcuni consiglieri regionali di competere con essi? E che dire dei Consiglieri Regionali che svolgono professioni, esercitano in strutture sanitarie o ricoprono incarichi gestionali di Enti e partecipate pubbliche, li facciamo mettere in aspettative sei mesi prima? chiedono Ronghi e Palmieri che aggiungono: “obbligare i Sindaci dei piccoli comuni a dimettersi sei mesi prima delle regionali, e’ ingiusto e senza senso e, quindi, invitiamo il Pd a ritirare la sua proposta”