ROMA – “A ridosso delle numerose scadenze previste al 31 ottobre 2024, il sito dell’Agenzia delle Entrate presenta dei rallentamenti in accesso o addirittura risulta bloccato. Inoltre, sono pervenute dai colleghi diverse segnalazioni inerenti notifiche di scarto dei modelli F24 inviati telematicamente nelle giornate di ieri e di oggi. Il call center dedicato agli intermediari dichiara che esiste un problema tecnico da parte di Sogei per cui molti dei modelli F24 trasmessi vengono scartati con il messaggio «squadratura contabile sezione erario». Secondo il call center è necessario attendere la soluzione del disguido che, presumibilmente, avverrà nei prossimi giorni e non rinviare subito il flusso telematico.  E noi dovremmo attendere, speranzosi? Siamo all’assurdo! Parliamo di tempi tecnici, gli stessi tempi tecnici evocati da parte dello Stato, che gli studi dei commercialisti non riescono a rispettare per i troppi disguidi del sistema e certamente per cause non dipendenti dalla loro volontà”. Lo denunciano in un comunicato congiunto i vertici dei sindacati dei dottori commercialisti: Adc, Aidc, Fiddoc, Sindacato Italiano Commercialisti, Unagraco e Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. “Come ogni commercialista, dobbiamo sobbarcarci elevati costi di struttura, hardware e software e poi che succede? Che dobbiamo farci carico del costo non quantificabile in termini di inefficienze dell’agenzia perché immancabilmente nei giorni di scadenza il sistema non regge? Non è pensabile che ad ogni scadenza le piattaforme siano costantemente in affanno rendendo il nostro lavoro impraticabile”. “È necessario – concludono le associazioni di categoria – che il legislatore si approcci a norme di civiltà riconoscendo che dinanzi ad un disservizio delle piattaforme il differimento sia automatico e non sottoposto a gentile concessione di chi è il primo responsabile del malfunzionamento”.

You missed

Ronghi/Palmieri: legge elettorale, PD ritiri proposta su incandidabilita’ Sindaci Comuni minori Napoli, 31 ottobre 2024 “E’ iniqua e senza senso la previsione sulla ineleggibilità dei Sindaci proposta dal PD della Campania in quanto discrimina i primi cittadini e non affronta con serietà eventuali questioni sulle incompatibilità elettorali” E’ quanto affermano il Presidente di “Sud Protagonista” Salvatore Ronghi ed il Sindaco di Roscigno Pino Palmieri. “Nei Comuni al di sotto dei 5000 abitanti, ai quali si vuole estendere l’incandidabilita’, obbligare i Sindaci a dimettersi sei mesi prima per partecipare alla Regionali e’ follia anche perché in tali Comuni si aprirebbe un vuoto amministrativo posto che sono sempre meno le persone che partecipano al voto tanto che spesso a queste elezioni amministrative partecipa una sola lista-sottolineano Ronghi e Plmieri. “Non comprendiamo, inoltre, quale sarebbe il motivo per il quale prevedere la ineleggibilita’ dei Sindaci dei Comuni minori. Forse il ‘timore’ di alcuni consiglieri regionali di competere con essi? E che dire dei Consiglieri Regionali che svolgono professioni, esercitano in strutture sanitarie o ricoprono incarichi gestionali di Enti e partecipate pubbliche, li facciamo mettere in aspettative sei mesi prima? chiedono Ronghi e Palmieri che aggiungono: “obbligare i Sindaci dei piccoli comuni a dimettersi sei mesi prima delle regionali, e’ ingiusto e senza senso e, quindi, invitiamo il Pd a ritirare la sua proposta”