L’OPINIONE DELL’ERETICO
Chi fa business denigrando la propria terra, l’area geografica che dovrebbe difendere e tutelare, come potrebbe mai accettare un invito o fare il testimonial in quei luoghi che si sono mortificati editorialmente. Chi ha fatto i milioni parlando del male supremo, grada caso geolocalizzato proprio nelle aree dello stereotipo per antonomasia è adesso assurto a qualche tipo di redenzione? La querelle politica, le polemiche al vetriolo non servono ad indicare delle responsabilità oggettive, servono soltanto ad aumentare le distanze tra luoghi e cuore dello Stato. Indipendentemente da chi è presente o assente dal territorio, Caivano è un affare che riguarda il buon senso collettivo, che riguarda la società nella sua interezza, e non solo un governo pro tempore o uno scrittore di noir telefonati.