La Riflessione
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni anno il 25 novembre, è un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema cruciale: la violenza di genere. Questa giornata è stata istituita ufficialmente dall’ONU nel 1999, ma la sua origine risale al ricordo del brutale assassinio delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche dominicane uccise il 25 novembre 1960. Accrescere la consapevolezza sull’entità della violenza di genere in tutte le sue forme: fisica, psicologica, sessuale, economica e culturale contribuisce a promuovere il cambiamento culturale: contrastare stereotipi, discriminazioni e pregiudizi che alimentano la disuguaglianza di genere. Secondo i dati delle Nazioni Unite e di organizzazioni internazionali:
• Una donna su tre nel mondo subisce violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
• Il femminicidio (l’uccisione di una donna per motivi legati al genere) è ancora una piaga in molti Paesi, Italia inclusa.
• La pandemia di COVID-19 ha aggravato la situazione, aumentando i casi di violenza domestica a causa del confinamento.
La volenza può manifestarsi in più modi:
• Violenza domestica: Aggressioni fisiche o psicologiche inflitte da partner o familiari.
• Violenza sessuale: Stupro, molestie, sfruttamento sessuale.
• Violenza economica: Controllo delle risorse finanziarie, impedimento all’autonomia economica.
• Mutilazioni genitali femminili: Una pratica ancora diffusa in alcuni Paesi, con conseguenze devastanti per la salute.
• Matrimoni forzati o precoci: Spesso imposti a ragazze minorenni.
L’ONU ha scelto come simboli il colore arancione, simbolo di un futuro senza violenza e le scarpe rosse, simbolo contro il femminicidio, nato dall’opera dell’artista messicana Elina Chauvet. Le campagne di sensibilizzazione accrescono di anno in anno: eventi, marce, manifestazioni, illuminazione di monumenti, spettacoli teatrali, e progetti educativi. In Italia, infatti, il fenomeno della violenza contro le donne rimane drammatico: nel 2024 si registrano ancora numerosi casi di femminicidio, con una donna uccisa ogni tre giorni circa. Le linee di emergenza, come il 1522 (numero antiviolenza e stalking), sono strumenti essenziali per aiutare le vittime. Anche le Istituzioni politiche cercano di dare il loro apporto concreto: la legge n. 69/2019, nota come “Codice Rosso”, ha introdotto nuove misure per proteggere le donne vittime di violenza, ma l’applicazione pratica è ancora un tema dibattuto. Ma la prima sensibilizzazione deve partire dalle più importanti istituzioni della vita dei ragazzi: la famiglia e le istituzioni scolastiche. Il 25 novembre dovrebbe ricorrere tuti i giorni, perché ricordare significa dare voce alle donne che hanno subito violenze e, soprattutto, a quelle che hanno perso la vita.