RICOSTRUIAMO I FATTI:
Una serie ormai interminabile di disservizi sulle linee ferroviarie di tutta Italia, con una insolita e preoccupante ripetitività della tipologia di danni prodotti e i medesimi orari in cui si sono verificati, giorno dopo giorno, hanno allertato i tecnici di Trenitalia, Rete Ferroviaria e Polfer sino a produrre un dettagliato esposto all’Autorità Giudiziaria sulla concreta possibilità che gran parte di questi danni alle reti ferroviarie siano ascrivibili a fenomeni di danneggiamento procurati. In altre parole, ad atti di sabotaggio degli impianti che, d’altra parte, non sono nuovi per le ferrovie italiane. Basti pensare alle decine e decine di attentati sui cantieri della TAV in Val di Susa e Piemonte, da parte dei militanti antagonisti e dei centri sociali del nord Italia negli ultimi anni.
Ed è per questo che uomini delle ferrovie, Polfer e tecnici specializzati nominati dall’Autorità Giudiziaria stanno procedendo passo per passo ad analizzare gli episodi verificati a ripetizione, soprattutto in questi ultimi giorni, sulle linee aeree elettrificate e gli impianti a terra o fissi. Quel che emerge dalle prime risultanze è piuttosto sconcertante: decine di disservizi sulle linee ferrate italiane, secondo gli inquirenti, sono stati prodotti con ragionevole certezza da sabotaggi.
L’Autorità Giudiziaria ha già ipotizzato un ventaglio di reati commessi, al momento da ignoti, che vanno dall’attentato alla sicurezza dei trasporti al danneggiamento; dall’interruzione di pubblico servizio, al terrorismo.
Partendo dall’ultimo episodio di lunedì mattina delle ore 6:45: la linea aerea tra Savona e Finale Ligure salta. Si blocca immediatamente la circolazione dei convogli ferroviari verso Genova ad Est e verso Ventimiglia e la Francia a Ovest. I lavori di ripristino immediatamente attivati risultano di notevole criticità e si procede con lentezza ed accuratezza. Emerge da subito che il danno subìto non sembra affatto prodotto da eventi metereologici né da usura degli impianti.
Quasi contemporaneamente in Toscana alcuni soggetti ancora anonimi hanno tentato di raggiungere un’area di controllo del traffico ferroviario ospitato in una palazzina blindata e recintata sulla linea ferroviaria nei pressi di Arezzo. Il cancello di accesso all’area di controllo è stato forzato ma i malintenzionati non sono riusciti a forzare l’accesso blindato dell’impianto. La eventuale manomissione di questi impianti elettronici avrebbe prodotto danni incalcolabili per la circolazione dei convogli ferroviari su tutto il territorio nazionale.
Nel pomeriggio di Sabato scorso (18/1) invece, si registrava il tentativo di sfondamento di una centralina elettrica nella stazione di Roma Aurelia. Per fortuna gli attentatori (ripresi dalle telecamere di servizio di FS) sono fuggiti anzitempo lasciando sul posto gli attrezzi per tentare l’effrazione della porta blindata. Incalcolabili i danni per la circolazione ferroviaria in tutto il Paese nel caso in cui gli attentatori fossero riusciti a compiere il loro intento criminoso, mettendo fuori uso gli impianti elettronici di rete.
Il giorno 16 Gennaio, viene ritrovata, di prima mattina nella stazione di Montagnana, nei pressi di Padova una catena di acciaio per bicicletta con lucchetto, lanciata in alto a scavalco dei cavi di alta tensione della linea aerea ferroviaria. La catena che deliberatamente era stata lanciata dal basso (cioè dai binari della stazione) è rimasta agganciata e penzolante sulla linea ad alta tensione sino alla rimozione effettuata dai tecnici delle ferrovie qualche ora dopo e con tutte le cautele del caso. Nella ipotesi che nel frattempo fosse transitato in quel tratto di linea ferroviaria un convoglio, sarebbe saltato il pantografo del vagone di testa o motrice. Pantografo che serve a collegare il treno con la linea elettrica, con pericoli evidenti di incendio o scoppio, sino al possibile deragliamento del treno. Oppure, nella migliore delle ipotesi, il solo blocco della circolazione sull’intera tratta. E chissà per quanto tempo.
Anche in questo caso la magistratura e Polfer indagano in tutte le direzioni per assicurare alla giustizia questi pazzi criminali rimasti a piede libero.
E non potendo, per ragioni di spazio, continuare all’infinito ad illustrare tutti i tentativi presunti di sabotaggio sulle linee ferroviarie italiane degli ultimi mesi, ci limitiamo a fissare solo le date dei blocchi anomali della circolazione ferroviaria su cui indaga Digos e Magistratura:
- Giorno 11 Dicembre 2024, blocco circolazione a Milano Lambrate;
- Giorno 13 Dicembre, blocco circolazione tra Roma e Napoli della linea Alta velocità;
- Giorno 14 Dicembre, Un guasto all’impianto dell’ alta tensione interrompe la partenza dei treni Alta Velocità, fermi nella stazione Termini di Roma;
- Giorno 15 Dicembre, blocco circolazione tra Roma e Firenze della Linea Alta Velocità;
- Giorno 17 Dicembre, nuovo blocco circolazione tra Napoli e Roma della Linea Alta Velocità;
E terminiamo con l’incendio doloso appiccato da due sconosciuti, poi dileguatisi nell’oscurità della notte del 28 Novembre 2024. Il “teatro” dell’incendio é il parcheggio della Società Italferr, in zona Colli Aniene di Roma. La società si occupa di servizi ingegneristici, progettazione ed appalti per le Ferrovie dello Stato. In questo parcheggio della palazzina uffici sono andate in fumo 16 autovetture e un furgone. L’incendio è stato appiccato facendo uso di fumogeni e liquido accelerante. Anche in questo caso gli attentatori sono stati individuati a mezzo telecamere di servizio. La Digos sta compiendo le indagini per la cattura dei responsabili.
Questo il quadro più o meno completo dei tanti casi di blocco della circolazione ferroviaria negli ultimi mesi in Italia. Un numero davvero inquietante, soprattutto per la ipotesi sempre più evidente e plausibile di una strategia studiata a tavolino e posta in essere da qualcuno o qualche gruppo criminale che mira a creare caos nei trasporti e inenarrabili disagi ai viaggiatori. Scaricando di conseguenza le responsabilità dei disservizi al “Ministro (in)competente” e al solito “governo ladro”. Vecchie storie e vecchi arnesi della contrapposizione politica ordita da coloro che non hanno proprio nulla di rilevante da contestare. Nulla da poter attribuire all’esecutivo da parte di questi professionisti della destabilizzazione che, dopo aver subito lo smacco dell’assoluzione di Salvini dal processo di Palermo, tornano all’attacco con un nuovo tema, con un argomento tutto strumentale partorito dalla disperazione che divora “I soliti noti”.
A tutto questo non possiamo non considerare il numero elevatissimo di nuovi cantieri per il raddoppio di linee ferrate; l’apertura ex novo di cantieri per realizzare nuove linee ferrate come l’Alta capacità tra Napoli e Bari che collegherà a breve le due regioni meridionali per favorire scambi commerciali e traffico privato con tempi più ragionevoli e in maniera più confortevole rispetto alla attualità. E poi il completamento dell’Alta velocità da Salerno a Reggio Calabria che per troppo tempo era stata trascurata, nonostante fosse più che indispensabile al Paese per innumerevoli e fondamentali motivi. Che ora vengono finalmente affrontati e risolti anche grazie ai finanziamenti cospicui del PNRR. E senza voler elencare tutte le grandi opere ferroviarie in corso di esecuzione, basterà sottolineare che i cantieri aperti al momento per questi lavori di ammodernamento delle reti ferroviarie e per nuove linee ferrate, ammontano a 1200 cantieri di lavoro tutti operativi contemporaneamente. La qual cosa produce certamente e temporaneamente una serie di disagi per i viaggiatori, ma con una prospettiva, a breve, di una vera e propria “rivoluzione” nel campo dell’efficacia, sicurezza e funzionalità del servizio di trasporto pubblico su ferro. Su una rete ferroviaria che comunque risulta essere già la più ramificata e presente sul territorio europeo, con i suoi oltre 17 mila chilometri di linea ferroviaria operativa.