“Si sta diffondendo l’idea che nella nostra dieta la carne possa essere sostituita da alcuni vegetali senza compromettere l’apporto nutrizionale, o addirittura migliorandolo. Questa convinzione tuttavia è errata e rischia di compromettere il nostro benessere, oltre a generare conseguenze negative inaspettate sul tessuto economico e sociale”. Si è espresso così il prof. Pietro Paganini, analista geopolitico e docente alla John Cabot di Roma, in merito alla progressiva eliminazione della carne nella dieta mediterranea. E ha proseguito “il dibattito sulla sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali è sempre più acceso, spesso alimentato da posizioni ideologiche che trovano il sostegno di importanti interessi economici e di lobby e che, sorprendentemente, hanno ricevuto anche la comprensione delle istituzioni europee. Questo fenomeno genera emulazione -spiega Paganini- spingendo molte persone ad abbandonare il consumo di carne senza valutare attentamente le conseguenze, sia per la salute individuale che per il tessuto economico e sociale. Le proteine vegetali, pur avendo un ruolo complementare, non possono garantire da sole una dieta completa ed equilibrata. Grazie alla sua composizione unica, la carne è indispensabile per la salute e la vitalità umana. Al contrario di una dieta onnivora infatti- continua-una dieta esclusivamente basata su proteine vegetali può portare a carenze nutrizionali significative con ripercussioni sulla salute, come affaticamento, perdita di massa muscolare, compromissione del sistema immunitario, difficoltà nella crescita e nella riparazione cellulare”. Paganini ha poi concluso con una riflessione “se noi esseri umani siamo arrivati fino a qui è anche grazie alla carne, che ha rappresentato un punto di svolta cruciale nella nostra evoluzione. L’introduzione regolare della carne nella dieta ha contribuito in modo significativo al progresso, rispondendo alle crescenti richieste energetiche della vita sociale e cognitiva. Il consumo di carne però-precisa Paganini- deve avvenire con moderazione e attenzione alla qualità. Studi recenti confermano che un consumo moderato di carne, all’interno di una dieta bilanciata, non è correlato a un aumento significativo del rischio di malattie croniche, sfatando così molti pregiudizi. La carne rappresenta una fonte insostituibile di nutrienti essenziali per il corretto sviluppo e il mantenimento dell’organismo umano, e una dieta equilibrata che includa proteine animali in modo consapevole non è solo una scelta alimentare, ma un pilastro per vivere a lungo e in salute. Rinunciare a questo alimento, spesso per seguire convinzioni ideologiche o mode del momento, significa ignorare il ruolo cruciale che i suoi nutrienti svolgono e rischiare di incorrere in spiacevoli conseguenze per la salute. Pur considerando l’importanza di ridurre l’impatto ambientale e sostenere pratiche produttive responsabili, promuovere una sostituzione indiscriminata delle proteine animali con quelle vegetali compromette la qualità della dieta e la salute pubblica: le decisioni alimentari dovrebbero essere guidate da evidenze scientifiche e non da istanze emotive e semplificazioni ideologiche” ha concluso Paganini.