ROMA – In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, Pietro Paganini, Presidente di Competere.eu e promotore dell’Alleanza Equilibrium per uno stile di vita bilanciato, è intervenuto durante il programma Il Caffè di Radio 1 RAI per denunciare il fallimento delle politiche di salute pubblica adottate finora. “Le strategie attuali non funzionano. L’obesità è una pandemia più grave del Covid-19, eppure viene affrontata con politiche miopi e standardizzate che ignorano la diversità individuale e producono conseguenze dannose per la salute, l’economia e la società”, ha dichiarato Paganini che ha proseguito “l’obesità e il sovrappeso non riguardano solo chi è visibilmente in eccesso di peso, ma chiunque si allontani dal proprio stato di equilibrio metabolico, compresi coloro che soffrono di disturbi alimentari”. Questa mancanza di equilibrio secondo Paganini “è tra le principali cause delle malattie non trasmissibili (NCDs), ovvero le principali cause di morte nel mondo. Infatti in base alle previsioni dell’Atlas della World Obesity Federation: il costo globale dell’obesità e del sovrappeso raggiungerà 4,32 trilioni di dollari all’anno entro il 2035, pari al 3% del PIL mondiale, un impatto economico comparabile a quello della pandemia da Covid-19 nel 2020; oltre il 51% della popolazione mondiale (più di 4 miliardi di persone) sarà in sovrappeso o obesa entro il 2035 se non si interviene con politiche efficaci; 1 persona su 4 sarà obesa, ovvero quasi 2 miliardi di individui; l’obesità infantile potrebbe più che raddoppiare nei prossimi 10 anni: si prevedono 208 milioni di ragazzi obesi (+100%) e 175 milioni di ragazze obese (+125%)”. E l’Italia? “i dati sul nostro Paese sono allarmanti” spiega Paganini. “52% degli adulti italiani è sovrappeso o obeso; 10,4% della popolazione è obesa; 1 bambino su 3 sotto gli 8 anni è in sovrappeso o obeso, un dato superiore alla media europea; 53.000 decessi annui legati all’obesità; gli italiani vivono in media 2,7 anni in meno a causa del sovrappeso”. L’obesità inoltre pesa sulle finanze pubbliche “il 9% della spesa sanitaria è legato a problemi di peso-sottolinea Paganini- e il calo di produttività equivale alla perdita di 571.000 posti di lavoro a tempo pieno ogni anno. Il PIL italiano si riduce così del 2,8% a causa dell’obesità e del sovrappeso, e ogni cittadino italiano paga 289 euro in più all’anno di tasse per coprire i costi sanitari legati all’obesità. Questi numeri- ha evidenziato- certificano il declino della dieta mediterranea come stile di vita. Sempre meno italiani seguono abitudini alimentari equilibrate, e il risultato è una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti”. Le politiche attuali non funzionano, secondo Paganini, perché sono “basate su un modello ‘one size fits all’, che ignora le differenze individuali e le cause profonde dell’obesità, problema complesso che non può essere affrontato con soluzioni semplicistiche e standardizzate. Il peso corporeo è determinato da una combinazione di fattori: genetica, metabolismo, stile di vita, condizioni socio-economiche, salute mentale e persino fattori ambientali. Pretendere di risolverlo con tasse, etichette e riformulazioni forzate è pura illusione”, ha spiegato Paganini per il quale la soluzione è “personalizzazione ed educazione a un nuovo stile di vita. Oggi, grazie alle nuove tecnologie, è possibile adottare un approccio completamente diverso. L’intelligenza artificiale e l’IoT offrono strumenti per una nutrizione personalizzata e di precisione, in grado di adattarsi alle esigenze di ogni individuo. Tuttavia-avverte Pietro Paganini- questi strumenti devono essere integrati in un percorso di educazione e consapevolezza, altrimenti rischiano di trasformarsi in nuove dipendenze”. La chiave per combattere l’obesità dunque “non è vietare o imporre, ma educare e responsabilizzare. Serve un ritorno alla dieta mediterranea, non come semplice regime alimentare, ma come stile di vita basato su conoscenza, attività fisica e benessere psicologico. Solo così possiamo garantire un futuro più sano e sostenibile” ha concluso Paganini.