Con Bruno Pizzul non se ne è andato solo una sostanziosa fetta della telecronaca calcistica italiana, ma il giornalismo ha perso un grande maestro, uno di quelli capaci di rendere un racconto sportivo emozionante, esilarante, unico e indimenticabile come il racconto della finale del grande Mundial 82 in Spagna. Quella voce particolare, roca quanto basta per essere indimenticabile, è stata il punto di riferimento di tutti i radio e tele spettatori. Noi giornalisti abbiamo perso un faro, un esempio, di quelli che oggi, nell’era della saccenteria globale, non esistono più…