È stata nominata Mariafelicia De Laurentis, professoressa di astronomia e astrofisica all’Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatrice presso l’INFN, Project scientist dell’Event Horizon Telescope – EHT, la collaborazione internazionale che ha realizzato la prima prova diretta visiva dell’esistenza dei buchi neri, catturandone per la prima volta l’ombra. “L’Event Horizon Telescope ha aperto una nuova era nello studio dei buchi neri, trasformando in realtà ciò che fino a pochi anni fa sembrava impossibile” commenta Mariafelicia De Laurentis.  “Questa nomina rappresenta per me una sfida entusiasmante: il mio impegno sarà rivolto a rafforzare la capacità dell’EHT di rispondere alle grandi domande della fisica e dell’astrofisica, lavorando con la comunità internazionale per sviluppare nuove strategie di osservazione e analisi. Il futuro ci riserva scoperte straordinarie, e sono pronta a dare il massimo per contribuire a questa impresa scientifica senza precedenti”. Il Project Scientist è una figura centrale nella direzione scientifica dell’EHT, con la responsabilità di definire e guidare la strategia di ricerca della collaborazione. Questo ruolo prevede non solo il coordinamento delle attività scientifiche e l’ottimizzazione delle osservazioni e delle analisi, ma anche la visione a lungo termine del progetto, orientandolo verso nuove scoperte. È la prima volta che una donna ricopre questo ruolo all’interno della collaborazione, segnando un cambio di passo significativo nella rappresentanza femminile ai vertici della ricerca scientifica internazionale.
Mariafelicia De Laurentis è professoressa di astronomia e astrofisica all’Università degli Studi di Napoli Federico II e ricercatrice INFN. Ha insegnato alla Tomsk State Pedagogical University (Russia) e all’Institut für Theoretische Physik della Goethe-University di Francoforte (Germania), dove è entrata a far parte della collaborazione Event Horizon Telescope. Il suo contributo è stato determinante nella realizzazione delle prime immagini dirette dei buchi neri supermassicci, tra cui Messier 87 (M87*) e, soprattutto, Sagittarius A*, al centro della nostra galassia. Per SgrA*, ha avuto un ruolo chiave nella guida dei test di gravità, coordinando il gruppo di lavoro Gravitational Physics Input e dirigendo la pubblicazione scientifica dedicata. I suoi studi mirano a comprendere la fisica dei buchi neri, testando la relatività generale in condizioni estreme e indagando possibili deviazioni dalla teoria di Einstein. Precedentemente, è stata Deputy Project Scientist dell’EHT e componente del Consiglio scientifico della collaborazione. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia Einstein 2020 e il Breakthrough Prize in Fundamental Physics. Con oltre 250 pubblicazioni scientifiche, la sua ricerca si concentra sulla fisica della gravitazione e l’astrofisica relativistica, con particolare attenzione ai test della relatività generale in ambienti di campo forte, come quello dei buchi neri supermassicci. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Torino e la Laurea in Fisica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.