ROMA – “Siamo profondamente preoccupati per i prossimi decreti attuativi che disciplineranno i corsi INDIRE“, dichiara Alessio Golia, il Coordinatore Nazionale del Comitato Docenti di Sostegno (CDS). “Senza una programmazione attenta, il rischio è quello di aggravare ulteriormente la già compromessa situazione occupazionale dei docenti specializzati sul sostegno, penalizzando al contempo la qualità dell’insegnamento per gli alunni con disabilità“. Mentre il Ministero dell’Istruzione e del Merito continua a sostenere la necessità di percorsi di specializzazione abbreviati per sopperire a una presunta carenza di docenti di sostegno, i dati sulle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) raccontano una realtà ben diversa: oltre 23.500 docenti specializzati per la scuola secondaria di secondo grado (ADSS) risultano inoccupati a causa della saturazione delle graduatorie in molte province, soprattutto del Centro-Sud. A Roma e Napoli, rispettivamente 3.705 e 4.385 docenti specializzati restano senza incarico, mentre in Sicilia il numero di docenti senza supplenza supera quello degli assegnatari. Al tempo stesso, nelle province dove mancano insegnanti specializzati, sono stati assegnati circa 10.000 incarichi a docenti privi di formazione specifica, compromettendo il diritto degli alunni con disabilità a un’istruzione di qualità. Il CDS denuncia la sordità e la cecità del Ministero, che continua a ignorare l’enorme problema occupazionale che sta travolgendo i docenti specializzati italiani. Non solo si persevera nella mancata programmazione dei percorsi di formazione, ma si dimostra una totale assenza di empatia nei confronti di chi ha investito tempo, risorse economiche e sacrifici per ottenere una specializzazione nelle università italiane. Di fronte a questa situazione inaccettabile, siamo pronti ad attivare tutte le azioni del caso per tutelare la nostra categoria, nelle sedi opportune e con tutti i mezzi a disposizione. Non permetteremo che migliaia di docenti specializzati vengano sacrificati in nome di una gestione superficiale e priva di visione strategica. I Corsi Indire potrebbero apportare un abbassamento dei requisiti di selezione per il personale docente e potrebbero violare diversi principi della Pubblica Amministrazione, tra cui:
Principio di buon andamento (Art. 97 Cost.)
Principio di imparzialità (Art. 97 Cost.)
Principio del merito (Art. 51 Cost.)
Principio di proporzionalità e adeguatezza
Principio di trasparenza (L. 241/1990)
Principio della parità di accesso (Art. 3 e 97 Cost.)
Principio dell’affidamento e della certezza del diritto
Principio della ragionevolezza
Principio della concorrenza (Art. 41 Cost. e normativa europea)
Principio della responsabilità amministrativa
Questi principi devono essere garantiti per assicurare un sistema di reclutamento equo, trasparente ed efficace nel settore scolastico. Alla luce di questi dati, il CDS chiede con urgenza:
1) Una revisione della distribuzione dei percorsi di specializzazione (TFA), calibrandoli sulle reali esigenze territoriali e sui gradi scolastici effettivamente scoperti.
2) Una modifica delle modalità di assegnazione delle supplenze, dando priorità ai docenti già specializzati.
3) Un piano di mobilità interregionale, per riequilibrare l’offerta di insegnanti qualificati tra Nord e Sud.
“Se i decreti attuativi non terranno conto di questa emergenza, non resteremo in silenzio. I docenti specializzati italiani meritano rispetto e un futuro professionale dignitoso. Agiremo con fermezza per difendere i nostri diritti e quelli degli alunni con disabilità, che hanno bisogno di insegnanti formati e competenti“, conclude il Coordinatore del CDS, Alessio Golia.