“L’applicazione della normativa europea sul reporting di sostenibilità sta avendo un impatto importante, che nel tempo è destinato ad estendersi. Questo primo anno di applicazione di Corporate Sustainability Reporting Directive si è giocato su un campo privilegiato, trattandosi di società quotate e dunque di ambiti in cui i modelli di governance sono più evoluti, così come i sistemi di controllo e le competenze già presenti negli organici. Ciononostante, l’applicazione della normativa ha visto coinvolti in maniera estesa gli organi apicali, nonché le strutture operative e ha richiesto modifiche ai processi aziendali per raccogliere informazioni in precedenza non rendicontate e adeguare conseguentemente i sistemi di controllo interno, al fine di garantire dati attendibili e completi. È stata inoltre necessaria un’integrazione delle diverse funzioni aziendali, processo che ha comportato una contaminazione tra diverse competenze e tra strutture meno abituate a collaborare su questi ambiti e, di conseguenza, tutto ciò ha richiesto altresì un cambiamento nella cultura aziendale”.
Lo ha dichiarato Fabio Pompei, CEO di Deloitte Central Mediterranean, nel corso della conferenza sulla Corporate Governance organizzata da Assonime, in collaborazione con l’OECD e dedicata a “Corporate Governance and Capital Market for competitive and sustainable Europe” tenutasi questa mattina a Milano, presso la sede di Borsa Italiana. Al panel con Fabio Pompei hanno partecipato Alessandro Garrone, Deputy Chair, AIDAF ed Executive Vice President ERG; Biagio Mazzotta, Chair di Fincantieri e Giuseppe Zafarana, Chair di Eni. Alla conferenza inoltre hanno preso parte Federico Freni, il Sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze; Enrico Letta, già Presidente del Consiglio dei Ministri; Yoshiki Takeuchi, Deputy Secretary-General OECD; Ugo Bassi, Direttore DG FISMA della Commissione Europea; Carmine Di Noia, Director for Financial and Enterprise Affairs OECD e Piergaetano Marchetti, Professore Emerito presso l’Università Bocconi. “Una sfida ancora più rilevante – ha proseguito Pompei – sarà rappresentata dall’applicazione dell’impianto regolatorio per le aziende di dimensioni minori, che incontrerebbero significative difficoltà nel rispondere alle richieste derivanti dall’attuale assetto normativo. È pertanto opportuno un processo di adeguamento che consenta di focalizzare l’attenzione – e la conseguente informativa – sulla transizione verso modelli di business sostenibili e sul perseguimento di obiettivi strategici ESG, fondamentali per la vita futura delle aziende stesse, evitando di confinare il reporting ad un esercizio di mera compliance. Infine è auspicabile che si armonizzi questo quadro regolatorio su scala globale affinché non si creino difformità nello scenario competitivo, istanza peraltro emersa anche nel B7 Italy 2024, l’Engagement Group riservato al mondo dell’industria guidato da Confindustria con il supporto di Deloitte Italia come Knowledge Partner esclusivo”.