LECCE – È della Corte d’Appello di Lecce, a quanto consta, la prima sentenza in Italia di secondo grado nell’ambito del contezioso tra risparmiatori e Banca Intesa San Paolo, quale società incorporante per fusione Banca Apulia, per la vendita di azioni Veneto Banca. Anche tale pronunzia è positiva per il risparmiatore e dà ragione, quindi, ad un associato dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, che aveva investito i propri risparmi in azioni della Veneto Banca. La Corte d’Appello, infatti, con sentenza del 4 marzo 2025 e pubblicata nei giorni scorsi, ha rigettato l’impugnazione promossa dalla Banca Intesa San Paolo, quale società incorporante per fusione Banca Apulia, confermando così la sentenza del Tribunale di Brindisi che aveva condannato detto Istituto di credito al risarcimento del danno in favore del consumatore in misura pari all’importo investito, oltre interessi.
Ma procediamo con ordine:
Era accaduto che il risparmiatore, persona priva di esperienza finanziaria, aveva investito i propri risparmi, pari ad € 7.200,00, su suggerimento della allora Banca Apulia, successivamente incorporata in Banca Intesa San Paolo, nella quale riponeva la massima fiducia, in azioni della Veneto Banca, ignaro della reale natura delle stesse e dei rischi connessi all’operazione.
L’investimento era stato prospettato come estremamente sicuro, senza rischio per il capitale investito e con possibilità di rientrare integralmente in possesso dello stesso in qualsiasi momento.
Nessuna informazione o riferimento, quindi, era stato fornito dalla Banca in merito alla natura illiquida delle azioni, le quali, quindi, non prevedevano garanzia alcuna di restituzione del capitale e delle modalità e difficoltà (successivamente divenute, per quanto concerne i titoli Veneto Banca, impossibilità) di disinvestimento dei titoli.
Una volta scoperta la differenza tra quanto illustrato dalla Banca al momento dell’acquisto e la reale natura dei titoli, nonché dell’azzeramento del valore delle azioni, il risparmiatore si è rivolto all’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, per cercare di risolvere bonariamente la vicenda.
Purtroppo, i tentativi posti in essere di trovare un accordo con la Banca che evitasse il contenzioso non producevano gli effetti sperati.
Il risparmiatore si vedeva, così, costretto, assistito dall’avv. Emilio Graziuso, Presidente Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, a promuovere un processo per la tutela dei propri diritti.
All’esito del giudizio, il Tribunale di Brindisi accoglieva integralmente la linea processuale di difesa del risparmiatore riscontrando la violazione da parte della Banca degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti e condannandola al risarcimento del danno in misura pari all’importo investito oltre interessi.
Pur corrispondendo al risparmiatore la somma per la quale era stata condannata, però, l’Intesa San Paolo promuoveva appello avverso la sentenza del Tribunale di Brindisi.
I giochi, quindi, si riaprivano e partiva un nuovo processo, di secondo grado, nel quale il risparmiatore, sempre difeso dall’avv. Graziuso, lottava per la tutela dei propri diritti.
Dopo circa quattro anni, nei giorni scorsi, la Corte d’Appello di Lecce ha emanato l’importante sentenza rigettando l’appello della Banca e ribadendo:
1)la Banca Intesa San Paolo, avendo incorporato per fusione Banca Apulia, risponde delle condotte di quest’ultima nel contenzioso Veneto Banca;
2)la violazione da parte della allora Banca Apulia, oggi Intesa San Paolo, degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti;
3)la condotta negligente, sin dall’inizio delle operazioni, da parte della Banca.
“Siamo molto soddisfatti per questa storica sentenza – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Presidente Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” che ha difeso il risparmiatore in entrambi i gradi del processo – sia per il consumatore che ha visto confermati anche dalla Corte d’Appello i propri diritti e le proprie doglianze giuridiche per il comportamento assunto dalla Banca Apulia, oggi Intesa San Paolo, nella vendita delle azioni Veneto Banca sia per tutti i risparmiatori coinvolti in questa triste vicenda di risparmio tradito.
Questi ultimi, infatti, accanto alle numerose sentenze di Tribunale sino ad oggi ottenute dalla nostra Associazione, oggi possono invocare a sostegno dei propri diritti anche questa fondamentale sentenza della Corte d’Appello, che, a quanto consta, è la prima in Italia in grado d’appello. E questo ci rende ancora più orgogliosi della vittoria.
Come Associazione “Dalla Parte del Consumatore” riteniamo che la sentenza non costituisca solo una vittoria giudiziale ma una vera e propria vittoria di giustizia sociale”.
Doppio primato, quindi, per l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” in materia di vendita di azioni Veneto Banca e condanna di Banca Intesa San Paolo, quale società incorporante per fusione Banca Apulia.
Un risparmiatore, associato “Dalla Parte del Consumatore”, in data 26 maggio 2020, aveva ottenuto, infatti, la prima sentenza in Italia con la quale un Tribunale aveva condannato la Banca Intesa, quale società incorporante per fusione Banca Apulia, per la vendita di azioni Veneto Banca.
Ed oggi, un altro risparmiatore, sempre associato “Dalla Parte del Consumatore”, ha ottenuto la prima sentenza in Italia, a quanto consta, dinnanzi ad una Corte d’Appello.