Si è vinto e questo conta più di tutto.Del gioco, delle parole, delle polemiche che Antonio Conte, l’ inquieto, ormai non lesina più perché qualcosa, al di là del non mercato di gennaio, della partenza di Kvara, del mancato decollo del progetto Stadio e centro sportivo, deve essere successa. A questo punto la via dell’ usura e del lento logorio di un rapporto che evidentemente non è più come nell’ estate scorsa, sembra l’ unica percorribile per Conte e per il Napoli, anzi no, per Aurelio De Laurentiis. A cinque giornate dal termine del campionato l’ allenatore ha come la sensazione, o molto di più?, la paura di non avere più il controllo di ciò che era stato detto al momento della firma: progetto, programmazione, investimenti. E poiché non le manda a dire ecco che venerdì, vigila di una gara fondamentale sposta il tiro su argomenti e tematiche che col Monza hanno o sembrano avere ben poco in comune.
” Non vorrei passare per bugiardo o per qualcuno che dice delle cose che alla fine vengono disattese. In questi otto mesi del mio percorso a Napoli ho capito che tante cose non si possono fare”.
Messaggio subliminali poco chiari o di una chiarezza unica? Per noi i destinatari sono due: in primis i tifosi, per i quali se il Napoli non diventa il “punto d’ arrivo e non la squadra di passaggio” come da lui programmato,diventerebbe il bugiardo pallista tipo barone dì a Munchausen.Il secondo è la società, meglio dire il suo padrone. Ma in questo caso le sue parole sono di un’ insoddisfazione di cui, al momento, non si colgono i contorni o di una richiesta di rispetto del suo ruolo, della voglia di continuare ma con gli stessi poteri che gli hanno consentito, anche grazie ai soldi del presidente, di allestire in pochi mesi una squadra ricostruita e rigenerata nel corpo e nell’ anima?
A Monza la vittoria numero 21, conquistata più con la Forza nervosa che con un gioco fluido, sembra essere stato un tantino più conciliante con tutto l’ ambiente napoletano: ” A Napoli mi sono integrato benissimo….ho trovato una piazza che mi dà emozione e c’è grande apertura da parte mia…Conosco le aspettative e me ne metto a capo,faccio da garante su tutto ma non sono stupido se non ci sono i mezzi per farlo. A Napoli sto benissimo ma non mi posso fermare alla vita privata…Porto con me una responsabilità e non voglio deludere le persone e non posso fare i miracoli, quindi serve una programmazione”.
Dopo averci messo faccia e rabbia e pure il pepe per il rispetto del suo essere allenatore-manager, cambiamento un po’ il tono ma non il succo del discorso. Conte non molla ma è pronto a mollare.
” Con De Laurentiis ho un ottimo rapporto ma devo avere armi per combattere. Faremo il punto con grande serenità”.
Ci sembra un ritorno di fiammella come le parole di De Laurentiis: ” I pozzi si contano alla fine”. Le parole dei due non hanno il calore di un grande amore. Ognuno come a dire “patti chiari e amicizia, comunque, non lunga”.
Era uno strano matrimonio quello tra Conte e De Laurentiis con interessi importanti per ambedue le parti. Un matrimonio d’interesse più che d’ amore. La passione dello scorso giugno è passata è rimasto il realismo di un rapporto in cui il tecnico vorrebbe certezze per proseguire sulla strada “Vecchia” che probabilmente gli potrebbe dare più sicurezze rispetto agli interrogativi che il nuovo “antico” proporrebbe.
Ci sarà un lieto fine? Noi per lo straordinario lavoro fatto da Conte e dal suo staff con una rosa limitata e soprattutto poco omogenea, siamo dalla parte del tecnico di Lecce, che avrà pure tanti difetti ma è un professionista a tutto tondo e soprattutto un uomo vero. E nello spogliatoio i giocatori ti giudicano in primis per quello che dici e come lo dici.
Basteranno per Conte avere i giusti milioncini da spendere per acquistare un altro Mctominay e un Gilmour, un Lukaku più giovane e rapinoso, un altro Buongiorno e almeno due giovani di prospettiva ma già pronti per rimanere a Napoli?
Dopo il 25 maggio ne sapremo molto di più. La sensazione per noi è che DeLa sta forse gettando al vento l’ ultima grande occasione per costruire una società vera, solida, vincente, “punto d’ arrivo e non di passaggio”. Conte come dichiarato non vuole essere “massacrato” dagli esigenti tifosi napoletani nella prossima stagione e perciò “massacra” il presidente con richieste pressanti per un futuro magari non da “pole position” ma almeno da primus Inter pares con gli acquisti necessari a suo giudizio.
Il nodo con il Napoli, come con tutti i suoi club precedenti, dirigenti compresi, è sempre lo stesso. A un certo punto la sua permanenza su una panchina si esaurisce perché lo esaurisce. Con De Laurentiis il logorio è stato ancora più rapido. Niente di strano visti i due personaggi e i rispettivi “caratterini”. Per DeLa è tutto bianco o tutto nero.Per Conte, nonostante l’ azzurro del cielo e del mare di Napoli, resta tutto Bianconero…!!