ROMA – Focalizzare il ruolo delle donne come custodi delle identità collettive dei rispettivi gruppi e mediatrici al loro interno, evidenziando prospettive di collaborazione in cui esse possano aspirare ad una indipendenza economica, sotto forma di autoimprenditorialità, come opportunità di rinascita, soprattutto per le rifugiate di guerra in un contesto di sfide estremamente impegnative a causa delle crisi geopolitiche tra Medio Oriente ed Europa Orientale.
E’ l’intento della Conferenza Internazionale sul tema: “Sviluppo Sostenibile, Identità Collettive e Ruolo delle Donne nel Mediterraneo Allargato: la Proposta Italiana”, in calendario il 28 aprile 2025, (10.30-13.30, con pranzo identitario dalle 13.30 alle 15.00) presso l’hub culturale WeGil, Largo Ascianghi, 5 Trastevere Roma.
L’appuntamento è il primo evento della Trilogia sulla Sostenibilità e Cucina Identitaria 2025, nel contesto dell’iniziativa annuale interistituzionale Euro-Med “Medi-Jer” (Settima edizione 2025: medijer.org), promossa e organizzata sotto il patrocinio della Regione Lazio nel 2020, 2024 e 2025, che, con il progetto (menzionato nello stesso Atto Costitutivo di RIDE del 2017, sotto la supervisione del MAECI), intende creare con RIDE (Rete italiana per il Dialogo Mediterraneo) un’arena di dialogo con le donne protagoniste come costruttrici di pace, in riferimento alla Risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardante il sostegno alla società civile e alle iniziative delle donne locali, anche in relazione ai mezzi indigeni nella risoluzione dei conflitti.
Conferisce in tal senso, fra i vari in programma, particolare contributo il panel: “Le donne, fonti di vita e di pace, contro conflitti, violenze, emarginazioni. Esperienze a confronto tra istituzioni, impresa etica e cultura”, organizzato ed ideato dall’associazione MISS CHEF, brand di significativi valori impegnato per l’empowerment femminile, l’impegno collettivo volto promuovere la parità di genere, a porre fine alla violenza sulle donne e a rafforzare il sostegno alle vittime, partner dei promotori dell’evento quale socio dal 2015 della Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo -RIDE –www.euromedi.org, capofila della Fondazione Anna Lindh-ALF in Italia e della Fondazione Anna Lindh-ALF-www.fondazionemediterraneo.org.
Sul tema, orientato a sottolineare il ruolo cruciale delle donne come custodi delle identità collettive e mediatrici culturali e della promozione dell’imprenditorialità femminile nel settore agroalimentare, culinario e artigianale quale spinta trainante della continuità delle tradizioni locali e la loro evoluzione contemporanea, intervengono come relatori : Mariangela Petruzzelli, presidente associazione MISS CHEF e responsabile Dipartimento Pari Opportunità CIM-Confederazione Italiani nel Mondo, Laura Cartaginese, consigliere Regione Lazio-Presidente Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e valutazione degli effetti delle politiche regionali-Componente XI Commissione Sviluppo economico e attività produttive, Rahma Mohamed, referente Camera di Commercio Italia-Somalia, Antonietta Pignatelli, scrittrice e storica delle idee, Elena Schinaia, executive chef referente Associazione MISS CHEF Regione Lazio.
Oltre alla partecipazione al convegno del 28 aprile 2025, l’Associazione Internazionale MISS CHEF con RIDE-APS e Anna Lindh Foundation, organizzerà il prossimo 1 settembre 2025, presso la fondazione Asilo Cavalsassi-Scuola dell’Infanzia Paritaria Bilingue, via Marcello Malpighi, n.3 Roma www.fondazionecavalsassi.com, una competizione eno-gastronomica internazionale, secondo il format MISS CHEF di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche femminili globali, per promuovere l’empowerment femminile nel settore agroalimentare e l’inclusione sociale, coinvolgendo donne italiane del Lazio insieme a delegazioni di rappresentanti egiziane, palestinesi, israeliane, e giordane, rafforzando così l’identità territoriale tramite azioni di cooperazione partecipativa. Un approccio partecipativo garante di tradizioni vissute, condivise e trasmesse per un forte tessuto sociale e identitario del territorio.
L’iniziativa del più ampio contesto “Trilogia sulla Sostenibilità e Cucina Identitaria 2025”, mira segnatamente a sviluppare opportunità di cooperazione in un contesto di sfide estremamente impegnative per l’Europa e l’Italia, a causa delle crisi geopolitiche tra il Medio Oriente e l’Europa orientale, attraverso le prospettive sviluppate in diversi panel: “Ruolo italiano sulla sostenibilità nel Mediterraneo, anche in relazione al Piano Mattei”, “Nutrizione, stile di vita e prevenzione”, “Cucina Identitaria Ebraica, Islamica e Cristiana”, “Donne, fonti di vita e pace”, “ALF in Movimento”, “Cultura, Lingua e Identità”.
La Regione Lazio, in particolare, si pone strategicamente posizionata come cerniera tra le sponde meridionali e settentrionali del Mar Mediterraneo, anche come potenziale sede del previsto Centro per l’Alta Formazione e la Diplomazia Scientifica sulla Sostenibilità (Roma e/o Isola di Ponza), oltre che come luogo di discussione tra rappresentanti di istituzioni, diverse identità religiose e società civile.
Il Mediterraneo, in questo senso, agisce come un ponte in duplice direzione: da e verso l’esterno, attraverso un ruolo di scambio con il Mar Nero e il Mar Rosso, e in vista di una cooperazione tra i vari paesi europei, africani e mediorientali che vi si affacciano, in un quadro generale in cui i suddetti conflitti influenzano significativamente il commercio globale, con un aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, inclusi gli alimenti, i cui effetti sono chiaramente visibili anche nel Lazio, generando una minaccia alla sicurezza alimentare delle persone più vulnerabili, esposte al rischio concreto di nutrizione insufficiente e/o di scarsa qualità.
Il ruolo cruciale della cooperazione su più livelli e temi si concentra proprio sulla sicurezza alimentare, che soddisfa quattro condizioni: disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità (FAO). Una strategia di cooperazione basata sulla sicurezza alimentare deve, allo stesso modo, tenere conto delle identità collettive per le quali il cibo è una delle principali caratteristiche della loro affermazione e stabilità sociale.
Valorizzare le identità collettive, anche nella prospettiva alimentare, può rappresentare un passo significativo per ridurre le frizioni tra le popolazioni. Le tradizioni culinarie si basano su elementi chiave degli antichi equilibri naturali tra cereali, verdure e proteine, negli ingredienti, nella cottura dei cibi e nei rituali legati al cibo.
La Regione Lazio, in particolare, può sfruttare sia la sua posizione geografica che il suo patrimonio culinario e culturale, e agire come attore principale nella promozione di un modello di cooperazione basato sulla combinazione tra sicurezza alimentare e riscoperta delle identità collettive.
La partecipazione di figure politiche e istituzionali, ricercatori, rappresentanti del terzo settore e della società civile in diversi panel tematici mira a promuovere un approccio culturale e scientifico coerente e razionale.
L’intento progettuale chiave della conferenza è aprire un dibattito sul ruolo delle identità collettive nella definizione di un nuovo modello italiano di sostenibilità nel Mediterraneo allargato, da cui nasce l’iniziativa delle donne per costruire la pace. In questo senso, il ruolo dell’Italia come protagonista nel guidare questo processo sarà approfondito, attraverso una coalizione con una moltitudine di attori sociali. Tra gli obiettivi specifici, il progetto mira a:
Rafforzare la percezione delle donne come interlocutrici credibili per la risoluzione dei conflitti;
Far emergere le diverse prospettive sulla cucina identitaria, con le relative tradizioni, in un’arena di confronto basata sulla conoscenza reciproca;
Inquadrare il ruolo della cucina identitaria nella definizione di politiche sostenibili e la proattività delle donne come agenti di pace;
Creare una vasta coalizione multisettoriale di attori sociali, per: ribadire il confronto e la collaborazione tra attori sociali attraverso ulteriori iniziative simili da tenere sul territorio nazionale; redigere protocolli progettuali da mettere a disposizione delle istituzioni e di altri attori sociali per suggerimenti politici; avviare lavori di ricerca sul ruolo delle identità collettive nella proattività femminile per la pace nei campi della cucina, musica, moda, alimentazione sana, artigianato e imprenditoria etica; aumentare la portata dell’iniziativa coinvolgendo un pubblico più generale attraverso una campagna informativa multimediale.
Purtroppo, nel 2024, oltre alle guerre più mediatizzate a Gaza e in Ucraina, conflitti altrettanto distruttivi hanno devastato la regione del Mediterraneo allargato, come in Yemen e nel Sahel meridionale, oltre alle tensioni decennali tra Egitto ed Etiopia derivanti dalla costruzione etiope della diga sul Nilo Blu.
Segnali scoraggianti arrivano anche dai dati sul riscaldamento globale: i due giorni più caldi mai registrati nel luglio 2024. In particolare, l’area del Mediterraneo è tra quelle che hanno risentito maggiormente degli effetti del cambiamento climatico, con un aumento della temperatura maggiore rispetto al resto del mondo e una maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi, come siccità e tempeste.