Inaugurati ti i nuovi strumenti per l’accesso e il triage in sicurezza All’istituto dei tumori grazie al contributo di Medici per l’africa Cuamm
Migliorano i percorsi di accesso e triage all’Istituto dei tumori di Napoli grazie a una serie di dispositivi e di strumentazioni tecnologiche utili a garantire una sanificazione idonea. È questo l’obiettivo dell’intervento di Medici con l’Africa Cuamm inaugurato ufficialmente ieri, benché gli apparecchi già sono attivi da mesi, alla presenza del Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Mary Avery. Due anni di pandemia hanno messo il sistema sanitario di fronte a un’emergenza improvvisa e imprevista. Ma proprio prendendo spunto dagli insegnamenti dettati dall’esperienza pandemica è stato possibile mettere in atto nuovi modelli organizzativi nella gestione dei malati e sostanziali miglioramenti nelle strutture ospedaliere. «La tutela della sicurezza dei nostri pazienti – come ha sottolineato infatti il direttore sanitario Leonardo Miscio – e degli operatori sanitari è sempre stata al centro dei nostri percorsi organizzativi sin dagli inizi della pandemia. Da oggi, grazie alla collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm, sono state automatizzate le procedure di controllo in ingresso nel nostro Istituto permettendo di liberare risorse umane da destinare all’assistenza diretta dei nostri ammalati. Un sincero ringraziamento anche a USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) che ha finanziato non soltanto l’acquisto di apparecchiature dedicate per il triage ma ha anche organizzato corsi di preparazione per gli operatori per affrontare sia la fase acuta sia la gestione successiva dell’emergenza». Al Pascale sono stati, così, installati 11 dispositivi PASS (Protected Access Security System) in grado di verificare ed effettuare tutti i passaggi di controllo di chi accede alla struttura: dal corretto utilizzo delle mascherine e della temperatura corporea, all’igienizzazione del palmo delle mani e la sanificazione delle suole delle scarpe; dal conteggio automatico degli ingressi e delle uscite, con possibilità di attivare il blocco dell’accesso una volta raggiunto il numero massimo di persone, alla verifica della temperatura corporea dal palmo della mano, tramite l’utilizzo di un sensore con tecnologia ad infrarossi integrato. «Siamo orgogliosi, come governo americano, – ha detto Mary Avery – di essere stati al fianco di Medici con l’Africa Cuamm e di avere permesso loro di realizzare progetti concreti come questo, collaborando con un’eccellenza della sanità campana come l’Istituto Pascale. Stati Uniti e Italia, con la loro partecipazione al COVID-19 Global Action Plan, sono tuttora impegnati a intensificare i propri sforzi e a migliorare il coordinamento con altri partner internazionali, affinché possiamo raggiungere insieme il nostro obiettivo principale, quello di porre fine alla fase acuta della pandemia entro il 2022. Oggi, con questa collaborazione, si è concretizzato quello che al Pascale è diventato il vostro motto: 1+1=3». E ha ringraziato i Medici per l’Africa Cuamm anche il direttore generale del polo oncologico, Attilio Bianchi: «La sicurezza e la convivenza col Covid passano attraverso l’implementazione di attività che sempre più da straordinarie devono invece sempre più inserirsi nei nostri percorsi ordinari».