La guerra in Ucraina sta annichilendo anche l’economia turistica mondiale anche grazie alle pesanti sanzioni imposte a Mosca dalla comunità internazionale. L’economia Italiana è tra le più colpite in questo senso, nonostante il nostro Paese sia già da qualche anno fuori dai radar dei paperoni russi che, a seguito delle limitazioni vaccinali ci hanno sostituito con la Turchia. Gli ultimi dati più o meno certi sono quelli riferiti al 2019, e cioè prima della pandemia da Coronavirus. Questi dati fotografano una presenza di turisti russi che si avvicina a 6 mln di unità con una spesa complessiva di circa 1mld di euro. Al primo posto nelle preferenze resta il Veneto, solo al 9° posto la Campania con un ulteriore calo progressivo dell’8% tra 2020 e 2021. Nelle top 20 delle destinazioni preferite dai russi al primo posto resta Roma che nel 2019 ha incassato ben 135 mln di euro solo dal turismo russo, con una media di spesa pro capite molto vicina ai mille euro. In questa classifica Napoli è solo 13° con 16 mln incassati e con una spesa pro capite maggiore che si è attestata a oltre mille e cento euro. “Tra il 2018 e il 2019 – sottolinea Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 – il Bel Paese si batteva per il primato nelle preferenze dei russi con Spagna e Germania. Ma oggi, dopo 2 anni di pandemia sanitaria e come evidenziano i numeri, la meta preferita per le vacanze dei russi è la Turchia che nel 2021 per la prima volta ha superato l’Italia nel ranking mondiale delle destinazioni con più numero di turisti”. Il prof. Lepre, che tra le altre cose è notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia, ha poi continuato: “ La prima conclusione, in previsione dell’imminente stagione estiva, è che se il turismo ricettivo italiano è sopravvissuto alla mancanza dei famosi 4 milioni di cinesi, può farcela anche senza i numeri generati dai russi. In base ai dati 2021 la perdita totale delle presenze russe, intorno ai 2 mln, equivarrebbe ad un calo del 6% rispetto a quelle espresse dalla Germania in cui si parla di quasi 34 mln.”. Il noto economista ha poi concluso: “Napoli e la Campania sono tra le mete che per questa estate 2022 avranno significative perdite, e con un settore verso la ripresa, la mancanza del turismo russo rischia di assestare un ulteriore duro colpo all’economia italiana. I dati di Assoturismo parlano chiaro: solo nel mese di Aprile abbiamo rinunciato a 175mila pernottamenti di turisti russi, con una perdita di fatturato che supera i 20 mln di euro. Ovviamente da questo è facile immaginare le perdite a fine settembre”.