L’europarlamentare e segretario del Movimento Equità Territoriale: “Il Governo scopre le carte, un altro passo verso la secessione dei ricchi con la nomina dei tecnici vicini alla Lega e al centrodestra”
BRUXELLES – “Tutti gli uomini del presidente Zaia, qualcuno piazzato da Calderoli e qualcun altro legato a doppio filo a personaggi di spicco di questo Governo. È a un esercito di 38 sedicenti tecnici che è stato affidato il compito di affossare una volta per tutte un Sud già impoverito e martoriato a beneficio di un Settentrione arricchitosi con decenni di politiche a trazione nordista. A loro spetterà definire i Lep, i Livelli essenziali di prestazioni, senza neppure passare per il vaglio del Parlamento”. Così l’europarlamentare e segretario del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini. “L’ultimo vergognoso atto del Governo Meloni per definire il futuro di un Paese destinato a spaccarsi in due – sottolinea ancora Pedicini – è quello di “perfezionare” il testo di legge sull’autonomia differenziata affidandosi a personaggi nei cui curricula spiccano anni di servilismo assoluto al governatore Veneto Zaia, alla Lega Nord e a ministri o ad ex ministri di questa maggioranza di Governo. Gente tra cui spiccano nomi come l’ex ministro berlusconiano La Loggia, il sociologo anti-meridionalista Ricolfi, due costituzionalisti di fiducia di Zaia, oltre all’economista del ministro leghista Giorgetti. Ora che sono state scoperte le carte del progetto di secessione dei ricchi, come Movimento Equità Territoriale proponiamo a sederci al tavolo e di accontentarli. Se è quello che vogliono, dividiamolo il Paese, ma solo dopo aver fatto i conti e aver restituito gli oltre mille miliardi di spesa pubblica sottratta al Sud. E vedremo chi, allora, sarà in grado di crescere e rilanciare l’economia dei propri territori”.