Con diciassette miliardi di visualizzazioni, Napoli è la città d’arte italiana più cliccata su Tik Tok. Roma, che è seconda, segue con 11 miliardi, mentre Milano si attesta su 7,5 miliardi. Firenze si aggira sul miliardo, mentre Venezia non va oltre 980 milioni. Questa classifica ci dice innanzitutto due cose. In primo luogo, che Napoli è decollata sul piano turistico soprattutto per un motivo: non ci sono più intermediari che allontanavano i flussi dal nostro territorio. La possibilità offerta dai social di una comunicazione diretta supera barriere e distanze. Alla fine, la bellezza si diffonde al di là delle trame di chi vuole occultarla, come più o meno consapevolmente ha fatto chi ha veicolato all’estero per decenni solo notizie in negativo su Napoli e dintorni. Naturalmente, a spiegare il successo strepitoso di Napoli concorrono le straordinarie performances di registi, attori, cantanti, scrittori, serial televisivi e quant’altro abbia negli ultimi anni diffuso un’immagine attrattiva del capoluogo partenopeo in tante aree del mondo. Ma anche questo primato culturale avrebbe potuto poco se non fosse stato sostenuto dai potenti mezzi offerti dalla moderna innovazione tecnologica. La seconda cosa che ci dice la leadership italiana di Napoli su Tik Tok è che indietro non si torna. Come fai ad arginare i flussi turistici, se una meta è raggiunta virtualmente da un numero così elevato di contatti? I napoletani di ogni ceto che ‘soffrono’ per la contaminazione quotidiana cui sono costretti dal trend in corso, s’intristiscono nel vedere vie e piazze calcate da stranieri d’ogni dove, si rassegnino. La gran parte dei visitatori resta soddisfatta dell’esperienza fatta e diventa a sua volta latore di un messaggio positivo, che invoglierà altri a proporsi la stessa meta. Napoli polo mondiale del turismo è una realtà, che non va demonizzata, anche perché non serve a nulla: grazie ai mezzi di comunicazione il marketing è più agevole e le bellezze di Napoli raggiungono e attraggono tutto il mondo.
Chi non pensa di fermare questa evoluzione ma di indirizzarla si pone in modo giusto. Bisogna governare il fenomeno coniugando programmazione istituzionale e iniziativa privata. Privilegiando la qualità piuttosto che la proliferazione di friggitorie e magari di strutture ricettive abusive. È qui che l’amministrazione comunale può e deve cercare sinergie con l’imprenditoria, costruendo percorsi che favoriscano una fruizione sempre più qualitativamente pregiata e logisticamente diversificata di una delle metropoli più belle del pianeta.
Gianni Lepre
Economista; Presidente Commissione Reti e Distretti Produttivi ODCEC Napoli