NEW YORK – La scorsa settimana gli ispettori dell’Agenzia Atomica delle Nazioni Unite hanno tracciato in Iran una quota di uranio arricchito pari all’84%, un livello appena inferiore al 90% necessario per produrre le armi atomiche. Come riporta Bloomberg, gli ispettori devono però stabilire se l’Iran abbia prodotto intenzionalmente il materiale o se l’accumulo sia stato involontario. Behrouz Kamalvandi, portavoce dell’organizzazione per l’energia atomica dell’Iran, ha negato che Teheran abbia avviato il processo di arricchimento dell’uranio sopra al 60% (limite comunicato all’agenzia a novembre). Per il funzionario “È una sorta di demonizzazione e distorsione dei fatti perché l’esistenza di una o più particelle di uranio con una purezza superiore al 60% nel processo di arricchimento non significa che ci sia un arricchimento superiore al 60%”.