In un post istituzionale circolato ieri, giornata che ha segnato l’anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, i leader di Francia, Germania e Regno Unito hanno promesso al presidente ucraino Zelensky maggiori garanzie sotto l’egida NATO nel caso in cui Kiev si impegni ad avviare colloqui di pace. Qualcuno ha tenuto a sottolineare, ponendo tra parentesi l’affermazione che “ovviamente per colloqui di pace si intende quando la Russia si sarà ritirata dal suolo ucraino”. Il fatto però è un po diverso, in quanto se andiamo a tradurre il post, notiamo che la consequenziale recita: “anche se Mosca continua ad occupare territori ucraini”. Ovviamente se questa affermazione fosse confermata dai vari governi che l’hanno ribadita al canale WSJ, sarebbe una vera e propria novità rispetto a quanto affermato dalla stessa Francia, Germania e Gran Bretagna fino a qualche giorno fa. L’Ucraina non ha nessuna intenzione di avviare colloqui di pace con Putin se il suo esercito non si ritira dalle zone occupate, cosa più volte ribadita anche dagli USA e da gran parte degli alleati di Kiev. Gli analisti sono andati un po nel pallone quando hanno letto e riportato il post di WSJ, anche in considerazione del fatto che su Telegram poi, l’oramai social di guerra, ci hanno tenuto a sottolineare che quello’ “even if” doveva intendersi a ritiro truppe avvenuto. La guerra ha stremato e sta stremando tutti, non solo Ucraina e Russia, ma anche il mondo intero che è appeso al filo di quella che sarà l’escalation scelta da Putin e dall’alleato cinese. Il mondo oramai non è più un luogo sicuro, forse non lo è mai stato, ma il mondo che conoscevamo il 23 febbraio del 2022 non esiste più.