PECHINO – Xi Jinping, per molti storici ed analisti, il nuovo Mao, è stato rieletto Presidente della Repubblica Popolare Cinese per la terza volta. I numeri della sua elezioni parlano chiaro: 2.952 voti a favore, nessuno contrario. Ovviamente qui non siamo in presenza della solita e scontata maggioranza “bulgara” come amiamo dire noi Italiani, ma questa situazione è molto diversa. In Cina siamo in presenza di qualcosa che il grande Nicolò Machiavelli descriveva nel “Principe” quando parlava dell’insindacabilità e delle prerogative del cosiddetto ‘sovrano’. In poche parole, e per i non addetti ai lavori, Xi-Jinpig è quel principe formato XVI secolo che dispone della vita e della morte di almeno 1 miliardo e 400 milioni di Cinesi. Ma non solo, il nuovo Mao è anche l’artefice delle nuove velleità su Taiwan che rientrano in quella “rivoluzione cinese” che punta a trasformare la Cina nell’unica super potenza faro dell’umanità. Per fare ciò Xi sta usufruendo, gratuitamente, della guerra in Ucraina che sta consumando la Russia e l’Europa, gli USA e l’intero Occidente. Alla fine, la Cina di Xi si sta preparando per la vera grande crociata contro gli Stati Uniti che a breve sposterà l’asse dell’attenzione mondiale dall’Ucraina all’indopacifico. Ma una domanda viene spontanea: Ma se l’occidente non è stato consumato da 2 guerre mondiali ed ulteriori 80 anni di turbolenze, come può mai pensare il dragone Xi di spaventare il pianeta? Ci sta provando lo zar Putin con le conseguenze che quotidianamente registriamo, cosa mai fa pensare agli analisti che per Xi le cose andrebbero meglio? Ai posteri l’ardua sentenza? Semmai ci saranno posteri, perché no.