NAPOLI – “L’intelligenza artificiale è una opportunità per le imprese, piccole e grandi, per la Pubblica Amministrazione. Molte imprese già la usano e tanti cittadini la adoperano in maniera anche inconsapevole tutti i giorni. Serve andare avanti. Senza paure, governando i processi e raccontando le opportunità”. Così Gabriele Fasano, Vice Presidente di Unione Industriali Napoli alla Transizione digitale, Semplificazione per le imprese ed Edoardo Imperiale, coordinatore del Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta, che fa parte della rete degli EDIH – European Digital Innovation Hub, al convegno “L’intelligenza artificiale. L’impatto economico, il contenuto tecnologico e il suo lato etico”, svoltosi presso l’Unione Industriali Napoli. “Con il Polo Regionale per l’Innovazione Digitale Evoluta, selezionato e finanziato dall’Europa e dal Governo, abbiamo già avviato il lavoro. Siamo già in campo per assistere piccole e medie imprese, per accompagnarle nei processi di innovazione, per scoprire le nuove frontiere e le diverse applicazioni della intelligenza artificiale. Siamo attrezzati per le soluzioni tecnologiche e per offrire, in questo momento storico, il nostro contributo alla creazione di percorsi e programmi capaci di tenere insieme la necessità di aprirsi alla modernità e l’etica”, ha detto Imperiale, anche alla luce dell’istruttoria aperta dall’Autorità Garante per la privacy che ha bloccato ChatGPc. “Le due cose viaggiano sempre insieme quando deve crescere un tessuto produttivo”. “Fiducia, formazione ed etica – ha detto Gabriele Fasano – sono le tre parole chiave che devono caratterizzare la riflessione sull’AI. Fiducia perché il lavoro dell’uomo può solo aumentare e migliorare con questa tecnologia, formazione perché i processi andranno accompagnati ed etica perché non c’è crescita senza la centralità del capitale umano”. Durante i lavori sono intervenuti Francesco D’Angelo, Presidente sezione ICT Unione Industriali di Napoli, il Vice Presidente della Sezione Ict di Unione Industriali Napoli, Antonio Palumbo e Anna Del Sorbo, Presidente del Gruppo Piccola Industria, che ha ricordato un po’ di numeri e sottolineato i vantaggi che si aprono per settori strategici. Per Alfredo Nulli, Head of Portfolio, Cloud & CoE, TIM Enterprise: “L’opportunità per le aziende sull’uso della AI e del ML è enorme. Le aziende possono usare AI e possono produrne. L’Europa si sta dotando degli strumenti necessari per sostenere e definire i temi dell’Etica che devono essere misurabili. Chi produce algoritmi AI oggi si deve dotare di strumenti di governance che collaborano con gli strumenti equivalenti di ogni azienda end user. TIM Enterprise supporta queste evoluzioni con soluzioni e framework a supporto dell’etica della AI”. Antonio Cerqua, Head of Technology Consulting presso Almawave, ha rassicurato rispetto a diversi luoghi comuni che animano la discussione. “La concretizzazione dell’AI avviene – ha detto – soltanto grazie a Soluzioni Verticali e usa casi specifici atti a migliorare la qualità della vita. L’AI non sostituisce il lavoro dell’uomo ma ne aumenta la sua capacità in termine di gestione di contesti sempre più complessi”. “L’intelligenza artificiale – ha commentato Marco Bellucci, presidente di Mare Group – rappresenta una importante leva di sviluppo, sarebbe errato considerarla una minaccia. È un’opportunità per le PMI, come dimostra la nostra esperienza: da sempre lavoriamo per avvicinare le tecnologie abilitanti alle realtà produttive di piccole e medie dimensioni. È fondamentale, però, governarla: è possibile farlo valorizzando il ruolo dell’uomo, in questo modo diventerà uno strumento in grado di esaltarne capacità, competenze e valore. Una tecnologia al servizio della creatività e della produttività, capace di esprimere il valore aggiunto di un nuovo umanesimo industriale”. Anche Niccolò Angelini, Associate Data & AI Technical Specialist di IBM Italia, si è concentrato sugli aspetti fondamentali dell’etica e della tecnologia. “L’industrializzazione dei sistemi d’AI deve avvenire – ha spiegato – nel rispetto di due dimensioni: etica e tecnologia. Al fine di renderla operativa per le imprese, l’AI, deve essere monitorata durante tutto il suo ciclo vita, dallo sviluppo all’applicazione, calibrandola allo stesso tempo attorno ad obiettivi specifici ed esigenze di modernizzazione modulari”. “Il mercato dell’intelligenza artificiale – ha spiegato invece Carmine Maffei, chief project officer Centro di Competenza Meditech – è in forte espansione. Tuttavia, nel 2021, secondo l’Istat, solo il 6,2% delle imprese l’ha utilizzata, contro una media europea dell’8%. C’è una riflessione importante da fare: se un’azienda non sta già attivamente utilizzando l’intelligenza artificiale al proprio interno, probabilmente i suoi concorrenti lo stanno già facendo. Competenze limitate in azienda, costi di adozione elevati, complessità dei dati: sono solo alcuni degli ostacoli che si frappongono tra questa tecnologia e il tessuto imprenditoriale. Determinante diventa il ruolo degli abilitatori, come Meditech, nati proprio con l’obiettivo di accompagnare le imprese nel processo di transizione digitale delle piccole e medie imprese”. Stefano Luca Lanzi di LG&Partners si è concentrato su alcuni aspetti che andranno approfonditi. “In attesa che l’Unione Europea ci fornisca una definizione univoca di cosa si intenda per Intelligenza Artificiale – ha sottolineato – all’interno della finanza agevolata, sono numerosi i bandi che la richiamano come condizione agevolabile, purché sia parte di un modello, alimentata da dati integrati ed inserita all’interno di un ecosistema (contesto). L’intelligenza Artificiale guiderà le agevolazioni verso la c.d. Transizione 5.0.”. Marco Siciliano, Managing Director Accenture Applied Intelligence ha, infine, consegnato esperienze dirette e casi d’uso di assoluto interesse ed attualità nel suo intervento ‘AI generativa. La tecnologia alla base di ChatGPT che trasformerà il lavoro e reinventerà il business”.