NAPOLI – E’ stato un brutto risveglio stamattina per i Napoletani. Le 4 sberle, e che sberle rifilate dal Milan al Napoli hanno avuto per i tifosi i gusto amaro di una resa incondizionata degli azzurri. Spalletti in questa stagione, dopo 28 gare di campionato, ha avuto il suo battesimo del dolore al Maradona. Noi, vista la classifica diciamo: fa male, ma non troppo, A Napoli però l’euforia precoce è una malattia seria così come la depressione improvvisa e totale. Chi si immagina un Milan ancora stordito ed impaurito dopo la figuraccia di Udine, immaginava male. Si è capito quasi subito che squadra sarebbe stata quella rossonera. Decisa attenta, compatta e intensa nei ritmi senza dare un minimo respiro agli azzurri. Il match, subito fastidioso per Lobotka e Kvara, dopo un primo tempo da emicrania è diventato incubo totale nella ripresa. Napoli calpestato e asfaltato da cima a fondo. Nel primo tempo la partita ha avuto solo l’apparenza dello scontro fisico, agonistico, ma nella sostanza è stata sfida tattica celebrale. Pioli l’ha vinta con la mossa di Diaz a destra capace di entrare centralmente nelle linee del Napoli e con la coppia Bennacer e krunic a centro campo spalleggiati da un Tonali sontuoso nella sua umiltà. Ora a Napoli monta la preoccupazione dei tifosi per le prossime gare. Ma il Napoli è ancora lassù solitario e riteniamo che la sconfitta sia stata salutare, affinché l’euforia precoce lasci spazio ad un Napoli ancora più maturo e consapevole. Spalletti ha giocatori abili e responsabili, capisca di dover recupera una squadra più equilibrata mentalmente e nei reparti e nei movimenti per queste ultime 10 gare. Domenica sera il Milan era al suo meglio, il Napoli, semplicemente, non era il solito Napoli. Venerdì, in attesa dei 180 minuti ancora contro i rossoneri in Europa si va a Lecce per ricominciare la volata tricolore. Alla faccia dei gufi, ciucciuettole e tifosi depressi.