NAPOLI – Reti d’impresa, Borghi e vie dell’eccellenza, se ne è parlato a Napoli in un convegno promosso dalla Commissione Reti e Distretti Produttivi di ODCEC Napoli presieduta dall’economista Gianni Lepre. Progetti importanti, anche in considerazione che Napoli è la culla del Made in Italy per la filiera dell’artigianato d’eccellenza e per quella dell’arte e la cultura. In questo senso la proposta di creare le vie dell’eccellenza, unendo idealmente in un percorso condiviso il Borgo degli Orefici con San Gregorio Armeno e Piazza Mercato, risulta essere una strategico e spendibile non solo a livello artistico ma anche come offerta turistica. Questa è l’idea che il prof. Gianni Lepre ha in mente ormai da tanto, e adesso sembra arrivato il momento di poter mettere nero su bianco per la sua realizzazione, insieme all’espediente delle Botteghe aperte e Bottega Scuola, altra idea datata dal prof. Lepre. Ma ovviamente come tutte le strategie per sostenere e promuovere lo sviluppo dei territori, comportano sempre una fase preliminare di risoluzione delle criticità che colpiscono i territori da sostenere. In Campania, ma soprattutto a Napoli i problemi sono principalmente 4: Organizzazione, infrastrutture, trasporti e sicurezza, dai quali assolutamente non si può prescindere per rilanciare l’economia locale. “Quello che è emerso dal convegno all’ordine dei commercialisti di Napoli la scorsa settimana organizzato dalla Commissione che mi onoro di presiedere era evidente da tempo. Rilanciare la città e la sua economia significa affondare le dita nelle sue immense potenzialità multidisciplinari, partendo però da un presupposto di base: che tutto funzioni al meglio. Il guaio di Napoli è proprio quello, niente funziona al meglio, e tutto è solo la parvenza di quello che dovrebbe essere”. Il prof. Lepre ha poi continuato: “Parlare di reti d’impresa, di borghi d’eccellenza, di artigianato, di botteghe aperte e bottega scuola è un esercizio che attiene alla democrazia, ma che a Napoli si scontra con la realtà dei fatti, in una città complessa completamente immersa in problematiche storiche enormemente gravose rispetto ai benefici di una rinascita globale del tessuto produttivo”. Lepre ha poi concluso: “Allora viste le tante criticità da risolvere per mettere mano alla rinascita, perché non indirizzare i fondi del Pnrr dedicati a Napoli proprio a colmare i gap esistenti, magari individuando anche la liquidità legata al famoso ‘patto per Napoli’, di cui si sono perse le tracce. I progetti sono tutti ammissibili e sostenibili, ma senza colmare le lacune esistenti diventa difficile realizzarli”.