Il presidente della IV Commissione Speciale Saiello a margine dell’audizione: “Prepareremo un dossier che presenteremo in Senato”
NAPOLI – “Oggi abbiamo dato il via ad un ciclo di audizioni in IV Commissione Speciale per fotografare le criticità e le carenze già esistenti nella nostra regione e parallelamente mostrare le ricadute nefaste sul tessuto sociale dell’autonomia differenziata. Sulla riforma Calderoli in questi mesi è mancato l’ascolto degli operatori del settore. Per questa ragione, in Consiglio regionale, iniziamo un percorso con i massimi esperti di diritto e con le categorie che porterà alla redazione di un documento che evidenzierà le conseguenze di questo provvedimento e che presenteremo in Senato. La riforma disgregherà il Paese in settori delicati come la sanità, l’istruzione, i trasporti, riducendo le risorse alle regioni meridionali, già fortemente penalizzate. Un rischio che dobbiamo necessariamente arginare”. Dichiara il presidente della IV Commissione Speciale Innovazione e sostenibilità per la competitività ed il rilancio delle imprese, Gennaro Saiello, a margine dell’audizione a cui hanno partecipato il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Gennaro Oliviero, il Presidente di Svimez, Adriano Giannola, il Presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale, professore emerito di diritto costituzionale Massimo Villone e il professore emerito di filosofia teoretica Eugenio Mazzarella. “L’iniziativa di oggi è utile per alzare il velo sull’autonomia. Questa riforma non conviene a tutti ma c’è chi vince e c’è chi perde. Mettere in campo la richiesta di maggiori funzioni, che si accompagnano a maggiori risorse, da parte di regioni che oggi sono più avanti nello sviluppo, significa togliere risorse alle politiche di riequilibrio territoriale e di riduzione dei divari. Questi sono i rischi che corre il Mezzogiorno”. Ha aggiunto il professore Massimo Villone, presidente del Coordinamento per la democrazia costituzionale. “Il progetto di legge sull’autonomia differenziata è la vergognosa riproposizione di questioni già dibattute dal governo Gentiloni. Oggi, una maggioranza apparentemente molto coesa su questa riforma e che chiede al contempo il presidenzialismo, dunque la contraddizione in termini, è disposta a cedere alle regioni le 23 materie che non sono oggetto dei Lep: le strade, le autostrade, i porti, l’ambiente, l’energia, il commercio con l’estero, le infrastrutture e le attività strategiche. Ovvero la sovranità sul governo dei territori. L’eutanasia del Mezzogiorno è in atto e questa autonomia l’accelererà”. Nota il presidente di Svimez Adriano Giannola. “Se non partiamo tutti con gli stessi livelli essenziali delle prestazioni avremo delle difficoltà serie non solo in Campania ma in tante altre regioni del Mezzogiorno. Al momento soltanto alcune regioni hanno chiesto di firmare un’intesa, la nostra no”. A dirlo è il Presidente del Consiglio regionale Gennaro Oliviero.