BRUXELLES – Una nomina calata dall’alto?, no sarebbe improprio definirla così, bisogna invece dire che se l’ex ministro degli esteri Luigi Di Maio sia stato ‘assunto’ dalla UE come inviato speciale nel Golfo Persico, lo si deve molto alle decisioni assunte da Francia e Germania indipendentemente dall’Italia e dai suoi gradimenti politici. Nella decisione è entrato anche Josep Borrell che però pare abbia avuto un ruolo marginale. Si affretta a dire la propria il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che puntualizza: “È una scelta legittima di Borrell, ma Di Maio non è il candidato del governo italiano e questo l’ho sempre detto a Borrell, lui era candidato prima”, poi ovviamente con il passaggio di consegne al governo nazionale le cose cambiano, ma all’Europa non importano le dinamiche italiane, e questo ne è una prova lampante. Tuoni e fulmini anche dalla lega dell’altro vice premier Matteo Salvini, per il quale la scelta di Di Maio è stata apostrofata come “vergognosa”.